Zona franca per la ricerca e lo sviluppo: una mossa strategica che offrirà nuovi sbocchi imprenditoriali

Zona franca per la ricerca e lo sviluppo: una mossa strategica che offrirà nuovi sbocchi imprenditoriali
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È attorno ad uno dei temi cari all’autonomia valdostana che il Consiglio Valle trova compattezza di obiettivi e di voto: la zona franca. Regista dell’operazione è stato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy che ha portato all’attenzione dell’aula un disegno di legge che è riuscito a declinare il Titolo IV dello Statuto speciale attorno al tema della ricerca e dello sviluppo per dare nuovi sbocchi imprenditoriali al tessuto industriale valdostano.

«Sono particolarmente contento di questo provvedimento legislativo - ha spiegato Luigi Bertschy - che nasce da un piccolo seme gettato dai governi valdostani precedenti e che noi abbiamo coltivato e fatto crescere fino ad arrivare all’approvazione del Consiglio Valle. Si tratta di un disegno di legge per costruire un progetto di sviluppo per il futuro, che passa per la ricerca e le competenze, per costruire un modello di lavoro più stabile, integrato e radicato nella comunità. Questo è un punto di partenza: oggi inizia un percorso che ci porterà a migliorare le nostre politiche di sviluppo. Attraverso la S3, strategia intelligente, dovremo lavorare per allargare il campo delle iniziative di ricerca oltre a completare la prospettiva di unire i nostri centri di ricerca: da questo lavoro sinergico potrà nascere un'ulteriore capacità per costruire progetti sostenibili e innovativi».

La proposta legislativa vuole anche essere un’occasione di attrattività verso la realtà valdostana, soprattutto per i giovani. «Con questo strumento - prosegue Luigi Bertschy - vogliamo dare la possibilità di elevare la qualità del nostro lavoro attraverso lo sviluppo di competenze fra le nuove generazioni, facendo diventare più competitivo il nostro comparto economico ed aiutando così anche l’arrivo di nuove famiglie. La migliore leva di sviluppo è la ricerca: l'importanza di costruire una rete intorno ai centri di ricerca passa attraverso la vitalità delle imprese affinché ci sia una crescita complessiva su tutto il territorio. Sarà importante attrarre delle competenze da mettere a disposizione delle aziende per rendere più robusta la nostra azione di sviluppo. Tutti insieme dovremo fare in modo che il sistema nel suo complesso faccia proprio questo provvedimento affinché possa nascere una vera opportunità per più zone della Valle d’Aosta».

La nuova normativa della zona franca per la ricerca e lo sviluppo si propone in particolare di riservare agli operatori economici che si insediano sul territorio valdostano degli strumenti di agevolazioni fiscale: incentivi che si ritiene possano essere attrattivi per le nuove realtà economiche per arrivare allo sviluppo di un nuovo tessuto industriale, caratterizzato da alte professionalità impegnate nel mondo della ricerca. Un’inversione di rotta e di filosofia rispetto al passato, come sottolinea Luigi Bertschy: «Investire sui saperi e sullo sviluppo di nuove competenze, radicandole al territorio, ci aiuterà in futuro a limitare i pesanti contraccolpi subiti in passato, sul piano economico e occupazionale, legati alla fuga dalla Valle d’Aosta di importanti aziende, che è avvenuta a volte anche dopo pochi anni di permanenza».

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