Voltaire e i datteri

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Da buoni illuministi molti di noi hanno sempre pensato a vivere il proprio presente nel modo migliore, lasciando al destino le scelte sul futuro, e nonostante sopravvivano ancora troppi negazionisti, oggi dobbiamo scontrarci con un dato di realtà: la crisi climatica è arrivata.

Il ghiacciaio sulle nostre teste non si scioglie più, si consuma.

Dobbiamo perciò cambiare il paradigma della nostra vita, da subito, alzare lo sguardo al nostro Monte Bianco e salvarlo.

Il migliore dei mondi possibili, non è il presente che viviamo, ma quello che compiamo. Il rispetto dell’ambiente è indipendente dalle soluzioni che porta. Oggi dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza, il paradigma Covid va superato.

Inerzia prima, emergenza dopo: è un sistema responsivo inutile.

La politica, e noi con lei, deve avere più ampio respiro, a lungo termine; le politiche green sono acerbe, dicono molti, a ragione, ma sono un inizio. Cominciamo da ciò che conosciamo: arrestiamo il consumo di suolo, tuteliamo i vecchi mestieri con nuovi mezzi, risparmiamo risorse.

Non dico che coltiveremo datteri a breve in una Valle d’Aosta desertificata, ma è realtà che in Germania il vino stia conoscendo una produzione sempre migliore.

Questo significa che qualcosa sta cambiando e lo sta facendo anche velocemente, più dei nostri movimenti scomposti. Serve adesione culturale ad un obiettivo comune.

Questo deve accadere prima di tutto in territori come quello valdostano, vocato al turismo e al rispetto della natura e facilitato dalle piccole dimensioni e dalla ricchezza di risorse.

Perché non progettare una Valle green, che sia di esempio nel mondo, autosufficiente e rispettosa a livello di produzione energetica, nei trasporti, per i consumi.

Non permettiamo al piccolo pensiero politico pragmatico di sovrastarci con una minuscola concretezza dell’inutile.Essere propositivi è compito dei cittadini, che devono suggerire alla politica come muoversi, hanno il dovere di chiedere la riduzione dei consumi, l’agevolazione degli investimenti verdi.

Inondiamo la Giunta regionale di progetti ecosostenibili, di piani, di richieste di utilizzo di risorse e facciamo politica noi stessi per primi, come? Governando un presente in difficoltà compiendo azioni politiche, cioè gesti, piccoli, però sommabili per numero e per tempo.

Fu lo stesso Voltaire, lo scrivo agli illuministi, a dire “Un jour tout sera bien, voilà notre espérance. Tout est bien aujourd’hui, voilà notre illusion”.

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