«Vogliamo definire i rapporti finanziari con lo Stato» Opposizioni polemiche: «E’ un bilancio “farlocco”»
Torna in Consiglio Valle il contenzioso finanziario tra Regione e Stato. Nella seduta di giovedì scorso, 11 gennaio, l’Assemblea ha respinto (19 voti contrari e 13 a favore) una risoluzione della minoranza che intendeva «impegnare il Governo regionale a ricorrere nelle sedi opportune contro la legge nazionale che contiene il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e il bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020, nelle parti che limitano pesantemente le prerogative della Regione autonoma Valle d'Aosta».
«Sia la risoluzione sia gli interventi denotano incoerenze politiche e di contenuto. - ha dichiarato il presidente della Regione Laurent Viérin - Oggi l'opposizione chiede di tutelarci nei confronti di Roma e il mese scorso voleva rimandare l'approvazione del bilancio regionale per farlo redigere dal Parlamento. Se il bilancio regionale approvato a dicembre fosse davvero farlocco, non avrebbe senso impugnare quello dello Stato. La confusione che l'opposizione sta creando tra i cittadini non è reale, perché le priorità individuate nel bilancio verranno portate avanti, non si è trattato di millantare prodezze. Non vogliamo fare populismo, allarmando i cittadini sulla mancanza di risorse. Pur restando una certa preoccupazione, ci sono buone possibilità per chiudere la partita al più presto, visto che il tavolo di lavoro sta procedendo».
A proposito dei rapporti finanziari tra Valle d'Aosta e Stato centrale l'obiettivo della Giunta regionale è «chiudere al più presto la partita» e «per questo motivo alla ripresa, dopo la pausa, c'è stato l'incontro con il vice ministro Enrico Morando» aveva detto il Presidente in apertura della seduta, mercoledì scorso. «Da parte del vice ministro - aveva aggiunto Laurent Viérin - è stata espressa la disponibilità, a nome del Governo, di affrontare nelle prossime settimane la questione».
Un bilancio - quello di previsione 2018 della Regione - definito «farlocco» e «non attendibile» dalle opposizioni (Alpe, Stella alpina, Ac-Pnv e gruppo Misto) durante una conferenza stampa sull’argomento convocata mercoledì stesso. Allarme scattato a seguito dell’approvazione della delibera di Giunta regionale del 28 dicembre scorso con cui sono stati congelati i 100 milioni di euro che lo Stato chiede alla nostra Regione. «Dai documenti emerge - ha spiegato Elso Gerandin (Mouv’) - come calano le risorse per gli enti locali, ma anche come non ci siano fondi per gli eventi calamitosi, per i lavoratori forestali, per i consorzi, per i danni da maltempo, per il bon de chauffage, per la ricerca industriale, per i lavoratori svantaggiati, per la manutenzione delle strade e soprattutto per i trasferimenti all'Usl». «Meno 10 milioni di euro ai Comuni, a cui mancheranno anche i 60 milioni di interventi in conto investimenti previsti nel 2017, meno 2 milioni alle Unités, meno 1,8 milioni di euro per interventi sugli eventi calamitosi, meno 15 milioni di trasferimenti all’Usl e ancora meno 3,1 milioni per gli investimenti alle imprese per la ricerca» sono i dati che snocciola Elso Gerandin.
Per Albert Chatrian (Alpe) «si conferma un bluff di una maggioranza allo sbando e sempre più debole, sul bilancio ci hanno raccontato delle falsità e poi troveranno degli escamotage per venirne fuori». Pierluigi Marquis (Stella Alpina) ha ribadito che «la maggioranza nasconde la verità, il bilancio è stato fatto con risorse non disponibili, si lavora nella confusione ai danni della comunità».
Infine Claudio Restano (Pour Notre Vallée), ha detto che con questo bilancio «sono stati messi in crisi tutti i settori strategici dell'economia valdostana, è stata un scelta non certo favorevole al futuro della Valle d'Aosta».
Renzo Testolin assessoreNella seduta di mercoledì 10 gennaio l'assemblea ha eletto l’unionista Renzo Testolin assessore al Bilancio, Finanze, Patrimonio e Società partecipate. Anche per la sua elezione, come per quella del presidente del Consiglio Joël Farcoz, rispuntano i franchi tiratori: nonostante la maggioranza Uvp-Uv-Pd-Epav possa contare su 21 consiglieri, Renzo Testolin ha ottenuto 19 sì, 1 no e 13 schede bianche. Da mercoledì 22 novembre 2017, le funzioni assessorili erano state assunte ad interim dal Presidente della Regione, quando il Consiglio Valle aveva preso atto delle dimissioni di Ego Perron (Uv) a seguito di una sentenza di condanna in primo grado che ha comportato poi la sospensione da consigliere regionale ai sensi della legge Severino.
«Si tratta di un impegno che assumo con senso di responsabilità - dichiara il neo assessore Renzo Testolin - per contribuire a fare quanto è necessario e per arrivare bene alla fine della legislatura, ormai vicina. Lavorerò sui dossier già sul tavolo: dossier che saranno gestiti, non stravolti. - prosegue l’Assessore - Naturalmente la priorità resta la chiusura della questione relativa ai rapporti finanziari con lo Stato. Di concerto con la Presidenza della Regione - conclude Renzo Testolin - lavoreremo per garantire la piena copertura del nostro bilancio».
Il presidente della Regione, Laurent Viérin, intervenendo in aula ha rilevato che «non c'è solo la questione del bilancio, c'è il Casinò, sul quale noi eravamo rimasti che era stato messo in sicurezza, ma così non è». Ha poi sostenuto che Renzo Testolin, in questi mesi, in quanto Presidente della seconda Commissione, «ha seguito l'intero percorso di costruzione del bilancio. Metteremo in campo - ha concluso il Presidente della Regione - tutte le nostre facoltà per difendere le prerogative della Valle d'Aosta, portando avanti il programma di governo».
Critica l’opposizione: «Nel pieno della campagna elettorale il nuovo Assessore dovrà fare una variazione di bilancio al ribasso, oltre ad occuparsi della polpetta avvelenata del Casinò» ha affermato Andrea Padovani del gruppo misto.