Vittorio Vicari, l’usciere che metteva il liscio

Vittorio Vicari, l’usciere che metteva il liscio
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Quando le ombre della sera scendevano sulla città nell’atrio del Palazzo regionale una radiolina cominciava a diffondere musica da ballo liscio, spesso accompagnata dal canto. E la musica saliva dalle scale su fino al quinto e ultimo piano, divertendo i pochi che si fermavano oltre l’orario, che capivano immediatamente chi fosse di turno.

Vittorio Vicari dal 1970 era un’icona dell’Amministrazione regionale. Prima operaio, quindi usciere e magazziniere, capo indiscusso dell’ingresso principale del Palazzo, sotto i portici al piano terreno, piccolo di statura, autoritario al punto di giusto nel chiedere informazioni e nel gestire i visitatori, attento a qualsiasi cosa, conoscitore di tutti gli uffici e di tutti i dipendenti.

Originario di Rivoli, dove era nato il 16 giugno 1930, con la famiglia da bambino si era trasferito in Francia, per poi arrivare in Valle d’Aosta. La conoscenza del francese, quindi del francoprovenzale appreso per le strade aostane, lo rendevano perfettamente a proprio agio nella gestione degli ingressi del Palazzo di piazza Deffeyes, dove sapeva rispondere sempre in modo preciso e puntuale nella lingua che riteneva quella giusta, guardando chi aveva di fronte.

In pensione dal 1995, appassionato - oltre che di ballo liscio - del gioco delle bocce e della coltivazione della sua vigna a Gressan, Vittorio Vicari attraversava ogni giorno il centro storico aostano con la sua indimenticabile Graziella con il cestino davanti, salutando calorosamente tutti quelli che conosceva, che andasse al lavoro oppure che fosse in giro per piacere, sempre allegro e scherzoso. Sposato nel gennaio del 1961 con Mariarosa Cirillo, scomparsa nel 2020, aveva tre figli: Angela del 1962, Marcello del 1964 e Manuela del 1970.

Vittorio Vicari, l’usciere che ha segnato un’epoca a Palazzo regionale, si è spento martedì scorso, 3 ottobre, nella sua abitazione di via Piccolo San Bernardo ed è stato salutato per l’ultima volta giovedì nella chiesa di Saint-Martin-de-Corléans.

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