Vitalizi, stop al previdenziale e i dati saranno resi pubblici
Stop ai vitalizi: il Consiglio Valle ha deciso di sopprimere il sistema previdenziale per i componenti dell'assemblea, a partire dalla prossima legislatura. La proposta di legge, presentata dall'ex presidente Andrea Rosset, è stata approvata - martedì scorso, 6 febbraio - con i 21 voti favorevoli della maggioranza, 10 astenuti e un contrario (Movimento 5 stelle). L'aula ha inoltre respinto una proposta di legge del M5s (votata da tutta la minoranza) che prevedeva anche il divieto di cumulo con vitalizi derivanti da altre cariche e aumentava le percentuali di riduzione dei vitalizi pregressi.
In particolare, l'iniziativa legislativa si propone di sopprimere, per i Consiglieri regionali eletti a decorrere dalla XV legislatura, il sistema previdenziale previsto dalla legge regionale 28 del 1999 e di introdurre la contribuzione facoltativa a favore della previdenza complementare; inoltre, disciplina la pubblicazione, sul sito istituzionale del Consiglio regionale, dei nominativi e degli importi percepiti dai consiglieri a titolo di prestazioni previdenziali o di vitalizio.
Il Consigliere dell'Uvp Andrea Rosset, nel presentare il provvedimento all'Aula, ha ricordato come la Valle d'Aosta «abbia abbandonato da tempo (dal 2003) il vecchio sistema del vitalizio calcolato sulla base di una percentuale dell'indennità di carica, anticipando la riforma nazionale che nelle altre Regioni è stata recepita solo a partire dal 2013. Il Consiglio Valle ha successivamente adottato altre iniziative in materia, sempre in un'ottica di riduzione dei costi della democrazia e di trasparenza».
Con la legge finanziaria regionale 2016/2018 - ha spiegato Rosset - «sono state approvate misure di contenimento della spesa relativa alla prestazione previdenziale dei consiglieri, introducendo dal 1° gennaio 2016 (dapprima per tre anni, poi fino al 2027) la riduzione della prestazione con percentuali dal 6 al 15 per cento, senza possibilità di recupero. Inoltre, la legge di stabilità regionale 2017/2019 ha introdotto disposizioni per gli ex consiglieri e per quelli in carica che rientravano nel regime della prestazione definita, prevedendo un abbattimento del capitale dell'11 per cento, assicurando l'equilibrio del fondo fino al suo esaurimento».
Nell'illustrare la propria proposta di legge, il grillino Roberto Cognetta ha spiegato che l'intento è ristabilire equità «tra chi, ex consigliere, ha il privilegio di avere una rendita anacronistica; il consigliere in carica che, se lavora ed è in aspettativa, può cumulare due o più pensioni nonché chi, grazie alla carriera politica, può cumulare più pensioni; dall'altro lato, la situazione dei normali cittadini, cui vengono richiesti continui sacrifici».