Violenza sessuale, inflitti sette anni all’animatore di una struttura per giovani con disturbi mentali

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Si è concluso con una condanna a 7 anni di reclusione e 20mila euro di multa il processo di primo grado per violenza sessuale e pornografia minorile davanti al Tribunale di Aosta, con presidente Eugenio Gramola e giudici a latere Marco Tornatore e Maurizio D'Abrusco. Imputato era Andrea Tripepi, 28 anni. Stabilito anche un risarcimento di 80mila euro a ciascuna delle 2 parti civili. I giudici lo hanno assolto da 3 capi d'accusa ritenendolo responsabile di altri 4. Si tratta in particolare di casi di presunta violenza sessuale su 2 ragazze, all'epoca dei fatti una minorenne (aveva più di 16 anni) e una poco più che maggiorenne. I fatti, emersi dopo la querela della minorenne, risalgono agli anni 2018-2019, quando il 28enne lavorava come animatore in una struttura che ospita giovani con disturbi mentali. Nel corso del procedimento è emerso che entrambe erano consenzienti ma il reato - hanno stabilito giudici - consiste nell'aver abusato delle loro delicate condizioni.

Era poi emerso anche l'altro episodio di presunta violenza sessuale e, dall'analisi del cellulare di Andrea Tripepi, pure la detenzione - secondo i giudici di primo grado - di materiale pedopornografico, legata all'accesso ad alcuni siti web. Il Tribunale ha inoltre ritenuto veritiere le dichiarazioni della ragazza più giovane in merito alla realizzazione da parte dell'allora animatore di 2 video - che però non sono stati trovati né diffusi - durante un rapporto sessuale e una visita in cui lei era rimasta senza indumenti.

L'accusa era rappresentata dalla Procura distrettuale di Torino, competente per i casi di pornografia minorile. La sentenza è stata pronunciata nella serata di mercoledì 17 maggio.

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