Violenza di genere, è stato approvato il Piano triennale degli interventi La Lega: «Favorisce la propaganda politica e femminista nelle scuole»
Con 21 voti a favore, mercoledì scorso, 19 aprile, il Consiglio Valle ha approvato il Piano triennale degli interventi contro la violenza di genere per il periodo 2023-2025. L’atto fissa gli indirizzi e definisce le priorità delle azioni da adottare per il raggiungimento degli obiettivi di cui alla legge regionale numero 4 del 2013 in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e misure di sostegno alle donne vittime di violenza.
L’assessore alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi ne ha illustrato i contenuti: «Il Piano, in conformità con le linee di intervento del Piano Strategico nazionale, prevede di intervenire su 4 aree tematiche. La prevenzione, con azioni e iniziative di informazione, sensibilizzazione e comunicazione volte a tutta la comunità locale per sradicare abitudini, stereotipi e pregiudizi che ancora oggi connotano il fenomeno della violenza di genere. La formazione continua degli operatori di settore che intervengono in prima linea nella lotta al fenomeno: Forze dell’Ordine, psicologi e assistenti sociali, oltre a figure strategiche come i medici di medicina generale e i pediatri che in virtù del loro ruolo e della loro professione possono meglio intercettare le situazioni. La protezione e il sostegno, con interventi di presa in carico e sostegno delle capacità e potenzialità delle donne vittime, la cui vulnerabilità ed esposizione alla violenza è aggravata dai processi di impoverimento sociale ed economico; questo sottende ad un costante e continuo lavoro di Rete con diversi soggetti, formali e informali, che collaborano a vario titolo nell’ambito della lotta alla violenza di genere, per la condivisone di strategie e buone pratiche».
Il provvedimento è stato severamente criticato dalla Lega Vallée d’Aoste che in una nota evidenzia: «Incredibilmente un piano di prevenzione, che doveva servire per mettere in campo di azioni di prevenzione e di presa in carico tanto delle vittime quanto degli autori, è stato stravolto e trasformato nella testa di ponte della propaganda politica e femminista nelle scuole».
Secondo la Lega «Con questo piano è stata così anche autorizzata la possibilità di introdurre corsi di educazione sessuale fin dalla scuola dell'infanzia, non si capisce per quale motivo e con quale autorizzazione». Inoltre, prosegue la Lega, «È stata bocciata la nostra proposta di introdurre i richiami della Convenzione di Istanbul, che chiedeva attenzione sui fenomeni che coinvolgono prevalentemente gli stranieri nella nostra Regione, ovvero le pratiche di mutilazione sessuale, i matrimoni forzati ed i delitti d'onore». Infine, sostiene ancora la Lega, «La maggioranza ha bocciato perfino la proposta di creare un servizio di supporto psicologico per uomini oggetto di violenza».