Vince il ricorso al Tar l’insegnante che non aveva potuto partecipare al concorso a causa del Covid

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Lunedì scorso, 19 luglio, il Tribunale amministrativo regionale della Valle d'Aosta ha pubblicato la sentenza sulla vicenda del professore di scuola secondaria iscritto al Savt-École che non aveva potuto partecipare al concorso straordinario perché si trovava in quarantena a causa del Covid. Il ricorso, patrocinato dall'avvocato Sacha Bionaz del Foro di Ivrea, era stato intentato dopo che la Sovrintendenza agli Studi aveva denegato la richiesta di una prova suppletiva avanzata dall'insegnante, addebitando ogni responsabilità al Ministero dell'Istruzione. In seguito alla presentazione del ricorso, il docente aveva poi ottenuto dallo stesso Tar un provvedimento cautelare in base a cui era stato disposto lo svolgimento di una prova suppletiva, dopo la quale il docente è attualmente iscritto nelle graduatorie di merito in attesa dell'assunzione in ruolo.

Il Tar con la sentenza di merito, oltre a sancire la cessazione della materia del contendere, afferma che la Regione Autonoma Valle d'Aosta «Resta istituzionalmente investita dell'indizione dei concorsi, sicché a nulla rileva, ai fini della corretta intimazione in giudizio, che il materiale disimpegno delle procedure avvenga per prassi consolidata di concerto e con l’ausilio tecnico-logistico dell’apparato ministeriale statale». Questa parte della motivazione della sentenza del Giudice amministrativo sta a significare che la Regione è il soggetto istituzionale coobbligato e, in questo caso, a causa della mancata predisposizione della prova suppletiva del docente bloccato in quarantena, viene anche condannata a rifondere le spese del ricorrente.

«Con l'esito di questa vicenda giudiziaria - dichiara il segretario del Savt-École Luigi Bolici - si aggiunge un ulteriore argomento alle istanze che stiamo promuovendo come sindacato scuola per addivenire ad una norma di attuazione che assegni alla Regione le prerogative per organizzare autonomamente i concorsi scuola. Sempre più spesso le esigenze del Ministero non corrispondono a quelle della nostra Regione. In queste settimane, per esempio, stiamo svolgendo un concorso per le materie scientifiche la cui urgenza è tutta dello Stato, perché qui da noi avremmo molto più bisogno per le discipline letterarie. Nel prossimo mese settembre, con i nuovi pensionamenti, in Valle d'Aosta mancheranno dirigenti scolastici e sappiamo già che lo Stato non ha nessuna intenzione di bandire concorsi. Ecco, i concorsi regionali, ancora prima di essere uno strumento per sanare il precariato sulla base delle nostre esigenze, sono indispensabili per il buon funzionamento della scuola valdostana. E per realizzare questo primo importante obiettivo non è necessario mutare l'attuale stato giuridico degli insegnanti».

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