Vilma Gaillard è stata confermata segretaria generale della Cgil VdA
Vilma Gaillard è stata riconfermata all'unanimità segretaria generale della Cgil della Valle d'Aosta. L'elezione si è svolta nel tardo pomeriggio di ieri - venerdì 3 febbraio - al salone Bec Renon di Donnas, al termine della due giorni (giovedì 2 e venerdì 3) dedicata al congresso regionale. Vilma Gaillard, segretaria uscente, era l'unica candidata e rimarrà in carica per i prossimo 4 anni. I votanti sono stati 57 su 68 aventi diritto.
«La Valle d’Aosta ha bisogno oggi più che mai, data la situazione economica politica e sociale estremamente complessa tra post pandemia, guerra, crisi energetica, inflazione crescente, dalla gestione Pnrr alla nuova fase di programmazione dei fondi europei, di un governo che lavori, di un governo solido e ampiamente condiviso. - ha detto Vilma Gaillard - Grave dover stoppare o arretrare nuovamente quei già difficoltosi avanzamenti prodotti per il progetto “L’alleanza per il lavoro di qualità” che ha l’obiettivo di definire le azioni utili alle esigenze economico-sociali della Valle d’Aosta».
Un congresso molto partecipato anche per quanto riguarda gli ospiti: hanno preso parte alla prima giornata il presidente della Regione Luigi Bertschy e gli assessori Jean-Pierre Guichardaz e Luciano Caveri e i capigruppo Erika Guichardaz e Paolo Cretier, oltre ai rappresentanti di tante associazioni.
Vilma Gaillard nel suo discorso ha sottolineato: «Il nostro territorio si muove in questo contesto politico - 10 presidenti in 7 anni - e se i dati dell’Osservatorio economico e sociale regionale per il 2021 e per il primo semestre 2022 mostrano una economia in ripresa con un andamento del mercato e un tessuto produttivo in crescita, l’incertezza del quadro internazionale e locale, le tensioni sociopolitiche - guerra Russia Ucraina -, i rincari energetici, l’inflazione a 2 cifre abbassano le prospettive di incremento e portano una frenata dell’attività produttiva. Cosi come i lavori per il Traforo del Monte Bianco con le previste chiusure intermittenti per i prossimi 18 anni con le conseguenti ricadute sulla nostra economia locale suggeriscono una riflessione ampia e articolata sulla viabilità in generale».