Villeneuve, nuovi negozi a Champagne: i commercianti del borgo chiedono l’intervento della Regione

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Sale il malcontento tra i commercianti del borgo di Villeneuve, dopo l’adozione da parte del consiglio comunale – alla fine dello scorso mese di febbraio – della variante per l’inserimento nella zona di Champagne (quella dietro al campo sportivo per intenderci) di «una nuova destinazione relativa alle medie strutture di vendita e alla piccola ristorazione, compresi i bar». Area che rimane artigianale, la variante però offre la possibilità di aprire - entro limiti che i commercianti chiedono che vengano chiariti - esercizi di ristorazione e di media distribuzione.

I negozianti del borgo si sono riuniti nella serata di mercoledì scorso, 13 marzo, e hanno deciso di esprimere tutto il loro disappunto in una lettera che hanno inviato agli Assessorati regionali del Commercio e del Territorio. Nella missiva si dicono «sgomenti» rispetto all’adozione della variante, rilevando «molte incongruenze». «Riteniamo molto grave - si legge - non essere neanche stati interpellati dall’Amministrazione comunale su una tematica così importante che altera gli equilibri del paese». Secondo i commercianti la variante, consentendo l’apertura di nuovi esercizi a Champagne, «potrebbe causare il graduale abbandono delle piccole attività del borgo di Villeneuve e probabilmente anche di quelle dei Comuni limitrofi» se davvero per «media distribuzione» si dovesse intendere «locali commerciali fino ad un massimo di 1.500 metri quadrati». E’ stato chiesto un incontro al Comune per avere delucidazioni «e chiediamo anche a voi un tempestivo riscontro».

Non è solo lo spazio, ovvero le dimensioni dei negozi che apriranno a Champagne, a preoccupare i commercianti del borgo, ma anche il tempo. La variante infatti è in pubblicazione - ovvero disponibile per essere consultata - ancora per una ventina di giorni negli uffici comunali. Entro questo termine dovranno essere presentate eventuali osservazioni da parte di qualsiasi privato cittadino. Se non ne arriveranno, il consiglio comunale sarà libero di approvarla senza grandi discussioni.

La variante «non modifica il quadro urbanistico vigente» si legge nella documentazione relativa al provvedimento, per cui la zona rimane «destinata prevalentemente ad attività artigianali» e non commerciale, «inserendo 2 nuove destinazioni relative alle medie strutture di vendita e alla piccola ristorazione».

Una questione, si legge nella delibera, partita nel gennaio del 2017 quando al Comune di Villeneuve arriva l’istanza «con la quale Roberto Dal Canton richiedeva di avviare le procedure per la formazione, l’adozione e l’approvazione di una variante al fine di inserire la destinazione ad usi ed attività commerciali, non collocabili in contesti urbano-abitativi».

A un certo punto era stata ipotizzata anche la possibilità «di costruire un nuovo fabbricato adibito a grande struttura di vendita, di alto livello, atto alla grande distribuzione alimentare, fai da te, settore legno, ferramenta, vestiario, punti vendita di prodotti tipici» riferisce ancora la delibera. Ultimo atto è il parere dell’Assessorato delle Opere pubbliche dell’ottobre del 2022, che «ritiene la proposta di variante accoglibile qualora ammetta la possibilità di realizzare medie strutture di vendita per una quota residuale rispetto alle superfici artigianali/produttive esistenti e previste, a condizione che non si crei un centro commerciale». Parere citato nella delibera per l’adozione della variante, nel consiglio comunale di martedì 20 febbraio scorso.

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