“Vicini ai bambini più fragili e alle loro famiglie” Si celebra la Giornata mondiale della Prematurità

“Vicini ai bambini più fragili e alle loro famiglie” Si celebra la Giornata mondiale della Prematurità
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Si inaugura oggi, sabato 19 novembre, alle 17, nella hall dell’Ospedale Beauregard di Aosta, la mostra fotografica “La Rinascita”, a cura dei fotografi Alex Pradelli e Rosina Bozzuto. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Mano nella Mano onlus della Valle d’Aosta, in occasione della Giornata mondiale della Prematurità, con l’obiettivo di accendere un riflettore su tutti i neonati che vengono ricoverati alla nascita in un reparto di Terapia Intensiva Neonatale e offrire sostegno, condivisione e collaborazione alle famiglie che sono state colpite da questo evento. All’iniziativa partecipano i medici clown dell’associazione Missione Sorriso, il coro La Vallée du Cervin e Mago Marco Merlino con il suo trucca bimbi per il divertimento dei bambini.

Si tratta di una manifestazione pensata per dare spazio e voce alle famiglie, ai neonati prematuri e a tutti gli operatori sanitari che si prendono cura dei prematuri e che permetterà all’associazione Mano nella Mano di donare al reparto di Patologia neonatale di Aosta materiale sanitario al fine di sostenere la qualità della degenza dei neonati pre-termine e favorire le condizioni per una ottimale crescita di questi bambini, per un valore di 3.000 euro. Il tutto sarà realizzato grazie al grandissimo impegno dei soci e volontari dell’associazione, insieme al sostegno di diverse aziende locali.

«La pandemia ha frenato le nostre attività: - spiega la presidente dell’associazione Mano nella Mano VdA Cristina Droz - non siamo più potuti entrare nel reparto di Patologia neonatale e abbiamo dovuto sospendere il nostro secondo corso di formazione. Anche la festa dello scorso anno si è svolta con un lancio di palloncini all’Arco d’Augusto perché non si poteva organizzare la mostra in ospedale. Ora per fortuna stiamo ricominciando: riprenderemo il corso di formazione e potremo tornare anche nel reparto di Patologia neonatale». «Siamo tutti genitori di bambini prematuri e forniamo assistenza alle famiglie in questo delicato passaggio della vita. - prosegue Cristina Droz - Il nostro ruolo è quello di dare un supporto psicologico, così come di fornire aiuto pratico: ad esempio a trovare le minuscole tutine che servono ai nati prematuri, che in Valle d’Aosta sono pressoché introvabili». Un aiuto che i genitori apprezzano moltissimo: lo dimostrano sia il numero di quanti chiedono il sostegno dell’associazione Mano nella Mano, sia i risultati del questionario che viene fatto compilare al momento della dimissione dall’ospedale. L’attività dell’associazione Mano nella Mano prosegue però pure dopo l’uscita dall’ospedale. «I bambini prematuri hanno bisogno di un “follow up” impegnativo, con tante visite a cadenza settimanale, e noi forniamo sostegno anche in questa fase» aggiunge Cristina Droz.

Ogni anno, nel mondo, circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine e ben 1 milione di essi non sopravvive. Globalmente, 1 neonato su 10 nasce prematuro, cioè prima della 37esima settimana di gravidanza. In Italia sono oltre 30mila, il 6,9 per cento delle nascite, tasso che con la pandemia è aumentato all’11,2 per cento nei parti da donne con infezione da Covid.

Ad oggi nel 2022 in Valle d’Aosta sono nati complessivamente 657 neonati, 8 in più dell’anno scorso: 122 di questi hanno avuto la necessità di essere ricoverati nel reparto di Patologia neonatale tra bimbi nati pretermine e neonati con varie patologie (di questi, 94 sono poi transitati dal “nido” del reparto di Pediatria prima della dimissione).

Le problematiche collegate alla condizione di prematuri sono tante e non sufficientemente conosciute: è proprio per questo motivo che il 17 novembre di ogni anno ricorre la Giornata mondiale della Prematurità, una manifestazione globale celebrata in più di 60 Paesi, che dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e della malattia nei neonati, per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti, che talvolta hanno problemi di salute o non sopravvivono.

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