Via libera del Consiglio Valle alla legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale permanente sulla legalità, critiche da Progetto civico progressista

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Con 32 voti favorevoli e l'astensione delle 2 consigliere del Progetto Civico Progressista Erika Guichardaz e Chiara Minelli, il Consiglio Valle ha approvato mercoledì scorso, 26 gennaio, un testo di legge, così come emendato in aula, per l'istituzione dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso. Nella sua relazione, il presidente del Consiglio Alberto Bertin, primo firmatario della proposta di legge, ha sottolineato la necessità di dotarsi di questo strumento, considerando anche gli esiti dell'inchiesta "Geenna", avviata nel 2014, che «Ha evidenziato l'esistenza di una locale della ‘ndrangheta operante nella nostra regione in grado di esercitare un'ingerenza sul territorio regionale».

L'Osservatorio avrà una propria fisionomia e struttura, autonomia regolamentare e funzionale. Eserciterà funzioni consultive, propositive, di studio, ricerca e documentazione, è sarà composto dai vertici delle istituzioni regionali, dai rappresentanti del Comune di Aosta, degli enti locali e delle associazioni sindacali e di categoria maggiormente rappresentative sul territorio regionale. Potranno partecipare anche le Forze dell'ordine e ogni altro ente, associazione o comitato legato al tema della legalità. Gli occhi dell'Osservatorio saranno puntati sul monitoraggio permanente di tutte le attività potenzialmente appetibili alla criminalità organizzata, con particolare attenzione agli appalti pubblici. Si occuperà anche di promuovere la coscienza civica e la cittadinanza attiva e di agevolare l'adozione di misure efficaci a tutela dei cittadini e dei beni comuni.

Tutti respinti, gli emendamenti proposti dal Progetto civico progressista, che, dopo il suo voto di astensione in Commissione, sperava di poter migliorare il testo in aula. «Le nostre erano proposte di buon senso - afferma la consigliera Chiara Minelli - che hanno tenuto conto del lavoro di varie associazioni presenti sul territorio comprese quelle ambientaliste. La volontà era quella di andare a migliorare un testo di legge che è sicuramente importante» e anche «L'atteggiamento del primo firmatario è stata di banalizzazione della legge stessa». «Dopo anni di discussioni sull'Osservatorio e di vari testi di legge - aggiunge la capogruppo Erika Guichardaz - dedicare qualche giorno in più ad un lavoro di approfondimento per recepire le osservazioni migliorative poste sia da alcuni auditi sia dal nostro gruppo ci sarebbe sembrato logico e sensato, vediamo purtroppo che non è così».

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