Via libera dalla Giunta al progetto di fattibilità per l’ex priorato Saint-Bénin ad Aosta: 12 milioni

Via libera dalla Giunta al progetto di fattibilità per l’ex priorato Saint-Bénin ad Aosta: 12 milioni
Pubblicato:
Aggiornato:

Procede a marce serrate l’edilizia scolastica, che vede l’approvazione - da parte della Giunta regionale - del progetto di fattibilità per l’ex priorato Saint-Bénin ad Aosta, a meno di un mese da quello del Manzetti. Due edifici affiancati, nello stesso isolato, per i quali sono stati seguiti due iter diversi. Per il Manzetti i tempi dovranno essere relativamente brevi: è infatti da tempo sotto osservazione lo stato di sicurezza della scuola, che ospita gli indirizzi «amministrazione, finanza e marketing» e «informatica e telecomunicazioni» oltre ad alcune classi del liceo artistico. L’impegno di spesa per un totale di 19 milioni di euro comprende i lavori, per i quali è previsto che la procedura di affidamento sia avviata al più presto, dal momento che la demolizione è prevista entro 2 anni, anche meno. Invece per il Saint-Bénin la gara non è stata pubblicata dalla Centrale unica di committenza, ma affidata alla piattaforma concorsiawn.it del Consiglio nazionale degli architetti, grazie alla convenzione con l’Ordine degli architetti.

Il nuovo Saint-Bénin

Il progetto di fattibilità tecnica ed economica, approvato dall’Esecutivo lunedì scorso, 12 dicembre, prevede un importo lavori di 12 milioni 99mila euro iva e oneri compresi. Sono previsti la rifunzionalizzazione interna del Saint-Bénin, il collegamento del Saint-Bénin con il Convitto Federico Chabod, l’accesso e la riorganizzazione del centro espositivo e la riqualificazione delle aree esterne. Dal momento che l’edificio sorge su un’area «ad altissimo rischio archeologico e sottoposta a tutela» e che sono previste costruzioni anche su una parte del cortile, che in questo momento è libera, una spesa ulteriore, circa 120mila euro, sarà destinata ad una campagna di indagini preliminari per accertare la presenza di ritrovamenti archeologici.

Il progetto per la trasformazione del complesso in convitto è stato oggetto di un concorso in 2 fasi, così come prevede la piattaforma degli architetti: i progetti finalisti sono stati esposti dal 10 giugno al 10 luglio proprio nel centro espositivo. La proposta vincitrice è quella realizzata dagli studi Caveja Architetti di Forlì (Alessandro Pretolani e Filippo Pambianco) e Mare Architetti (Francesco Mariani e Giada Elleri) di Santarcangelo di Romagna in provincia di Rimini. Il complesso è stato ripensato nell’ottica del Convitto, per ampliarne sia la capacità ricettiva che i servizi ludici, educativi e ricreativi, e anche con l’intento di riposizionare il Saint-Bénin al centro delle dinamiche culturali e sociali di Aosta, creando un dialogo fra la città e la corte interna.

Ponte per il convitto e decorazioni tradizionali

«Come sappiamo dalle fonti storiche - spiegano i vincitori - il complesso nasce, dal punto di vista tipologico, come un edificio a stecca, che nel corso del tempo è stato integrato da elementi che non ne hanno modificato radicalmente la tipologia originaria. Per non precludere la lettura del prospetto originale si è quindi ritenuto di non procedere con delle aggiunte esterne. Abbiamo optato, invece, per la realizzazione al piano terra di una distribuzione interna che riprende il concetto distributivo del primo piano senza intaccare le volte e la qualità spaziale degli ambienti».

Le aule che un tempo hanno ospitato le prime classi dei geometri, avranno quindi una nuova vita. In più, continuano gli architetti, «si è scelto di liberare la facciata dell'ex chiesa e di valorizzare l'antico sagrato tramite uno spazio d'ingresso con esposizione all'aperto fruibile da tutta la cittadinanza, in diretto contatto con via Festaz tramite il portale monumentale».

Sulla corte verde si affacciano 2 scuole, il polo museale ed il convitto, che saranno portati, per quanto possibile, alla spazialità originaria: la corte vuole essere uno spazio verde di gioco per i ragazzi, contiene un'area recintata per praticare sport e un padiglione polifunzionale progettato per essere una struttura leggera e reversibile. Il collegamento interno tra l'ex priorato e il vicino Convitto Federico Chabod sarà garantito da un ampliamento «a ponte» la cui sagoma riprende il profilo del Saint-Bénin. Tutti gli elementi volumetrici inseriti e il portale settecentesco riaperto avranno un rivestimento metallico di tonalità champagne e il disegno delle lamiere richiamerà l'iconografia tradizionale dell'intaglio del legno, con un richiamo al «fiore a 6 petali».

Novità per le ex magistrali

Oltre al Saint-Bénin, e dopo il Convitto di Verrès e Aosta Est, anche il progetto di ristrutturazione dell'edificio scolastico in via Torino ad Aosta, le ex magistrali per intenderci, passerà per le 2 fasi previste dal portale degli architetti. «Il bando è pronto, aspettiamo i rilievi topografici e fotografici, dovremmo riuscire a pubblicarlo a giorni. - spiega Sandro Sapia presidente dell’Ordine degli architetti della Valle d’Aosta - Ringraziamo l’Amministrazione regionale che permette di seguire procedure di garanzia, anche per la progettazione di un complesso come questo che è strategico per la riqualificazione di Aosta». L’importo complessivo sarà di 22 milioni 750mila euro, per un progetto che sarà selezionato attraverso 2 fasi di partecipazione, con una giuria qualificata che vedrà la presenza anche di architetti dell’Ordine nazionale. Il nuovo edificio avrà una sala musica, diversi laboratori, sale riunioni e una nuova palestra, pensati per aprire i servizi alla città. Attraverso la piattaforma viene seguito il ciclo completo della progettazione, in un iter che si conclude con l’incarico diretto al vincitore e un premio ai 5 finalisti che accedono alla seconda fase. «Dopo la proclamazione del vincitore, a settembre, sarà allestita una mostra dei progetti finalisti, come è stato per la progettazione del Saint-Bénin. - conclude l’architetto Sandro Sapia - Crediamo fermamente che la piattaforma, con la selezione in 2 fasi, sia lo strumento migliore per interventi che hanno un impatto importante sulla città, non solo un effetto stilistico e architettonico, ma anche un impatto di quartiere. Questa procedura permette di assegnare l’incarico a chi ha presentato il progetto migliore».

Una ricostruzione al computer e a sinistra come si presenta il complesso oggi

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930