Via libera alla nuova legge per l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale

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Il Consiglio Valle ha approvato mercoledì scorso, 10 luglio, un disegno di legge che disciplina l'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale in Valle d'Aosta. Sono stati 19 i voti a favore (Uv, Pd, Pour l’autonomie e Stella Alpina) e 16 le astensioni (Lega, Rassemblement Valdotain, Pcp, Forza Italia e Claudio Restano). Il provvedimento si compone di 34 articoli che hanno la finalità di disciplinare la programmazione e l'attuazione integrata delle politiche della Regione in materia di formazione professionale e lavoro. "Viste le importanti evoluzioni intervenute sia nel settore della formazione professionale, sia nel mondo del lavoro - ha detto il relatore Andrea Padovani (Pd) - si è preferito optare per una nuova legge. L'obiettivo ambizioso è di creare e rendere effettivo sul territorio un sistema integrato tra le politiche formative e i servizi per il lavoro, qualificandosi come obiettivo strategico dell'azione di governo della Valle d'Aosta". La legge conferma il Piano triennale degli interventi di politica del lavoro quale strumento di realizzazione delle politiche del lavoro, delle azioni di formazione professionale, di orientamento e sviluppo dei servizi per il lavoro. Analogamente è confermato il ruolo del Consiglio per le politiche del lavoro sede permanente di concertazione e partecipazione delle forze sociali alla programmazione e all'attuazione degli interventi previsti dal Piano triennale.

L'assessore alla Formazione e Lavoro, Luigi Bertschy, ha evidenziato che "è una riforma importante che si propone di dare alle nostre politiche del lavoro e alla formazione una rinnovata spinta per essere attuali e per interpretare al meglio le esigenze dei cittadini in un mondo del lavoro che sappia accogliere al meglio le loro aspirazioni. Questa è una legge e detta quindi dei principi generali: il Piano per le politiche del lavoro, che è ora all'attenzione delle Commissioni, le darà concretezza e mi auguro che sia approvato prima della pausa estiva. Questa norma non si sostituisce ad altre azioni, non cambia nell'immediato le criticità che stiamo vivendo - come il trend demografico - ma propone una visione politica per rafforzare il buon lavoro e indica degli obiettivi da raggiungere".

Il capogruppo Stefano Aggravi, annunciando l'astensione di Rassemblement Valdôtain, ha sottolineato che "il disegno di legge interviene su una materia complessa, ma non ci sembra che siano stati fatti gli opportuni approfondimenti su questo tema di interesse eurounitario e nazionale che, inevitabilmente, riverbera i suoi effetti sul nostro tessuto economico". La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz ha parlato di "un testo che doveva essere maggiormente condiviso e che presenta molte criticità come rilevato nelle audizioni dei vari portatori di interesse. La relazione enfatizza le riforme introdotte dal Jobs Act su cui siamo fortemente contrarie ed esprime un concetto di lavoro flessibile che secondo noi non va di pari passo con un sistema di promozione e di protezione sociale". Il capogruppo di Pour l'Autonomie, Aldo Di Marco, ha sottolineato "l'importanza di questa nuova disciplina che mette al centro di ogni iniziativa la persona, a cui si riconosce un ruolo essenziale nel processo di sviluppo sociale ed economico della comunità, finalizzato a raggiungere il più alto livello di benessere possibile". Per il capogruppo della Lega Andrea Manfrin, è un "disegno di legge che porta innovazioni positive e valori condivisi, ma anche delle incognite e dei principi dalla dubbia realizzazione". "Vedremo poi - ha dichiarato il consigliere Simone Perron (Lega) - se e come la giunta saprà applicare i principi generali attraverso le delibere di attuazione". Secondo il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, "occorre maggiore coordinamento tra le varie iniziative che vengono messe in campo, come ad esempio i progetti di inclusione attiva cui non seguono degli sbocchi lavorativi reali".

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