Via libera al bilancio nella notte, la maggioranza vota compatta Si astiene Rassemblement Valdôtain, «Ma non c’è nessun patto»

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Dopo 3 giornate e mezzo di dibattito, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, 12 e 13 dicembre, il Consiglio Valle ha approvato a maggioranza la legge di stabilità regionale e il bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2025-2027. Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza, si sono astenuti i 5 consiglieri di Rassemblement Valdôtain e hanno espresso voto contrario Lega Vda, Forza Italia e Pcp.

“Nessun patto”

Nella dichiarazione di voto, annunciando l’astensione di Rassemblement, Stefano Aggravi ha affermato: «Spiace aver trovato qui l'ennesimo muro contro muro, con poca politica, tanta amministrazione e tanto personalismo. Il metodo, il modo di dialogare e di fare le cose sono importantissimi. La Valle d'Aosta non ha bisogno di arroganza, ha bisogno di soluzioni, di un concreto interesse nel risolvere i problemi. E noi di Rassemblement Valdôtain lo abbiamo dimostrato.»

Astensione accompagnata dal sarcasmo dei colleghi di minoranza e dai commenti di chi già vede un avvicinamento di Aggravi e compagni a Union Valdôtaine e alleati. «Sono le battute di quelli che si potrebbero dire quasi invidiosi. - commenta lo stesso Aggravi - Ma li tranquillizzo: non c’è proprio niente, nulla. Nessun patto, nessun accordo. L’unico dialogo riguarda la legge elettorale, da 5 mesi a questa parte. Ma anche in questo caso, visto come sta andando, dialogo è una parola grossa. Ci siamo astenuti perchè nel bilancio troviamo una serie di finanziamenti e stanziamenti in continuità con gli esercizi passati. Punto. Il resto sono solo congetture. Parlano i numeri: c’è chi dai banchi dell’opposizione ha votato a favore degli articoli più volte di noi, andate a vedere».

I franchi tiratoriA inizio settimana grandi polemiche sull’ordine di scuderia della maggioranza: astenersi su tutti gli ordini del giorno delle opposizioni. Indicazione disattesa in un paio di occasioni, con la ricomparsa dei franchi tiratori. Per esempio mercoledì 11 dicembre, sul documento congiunto della minoranza relativo al Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, che con la Consulta regionale per le pari opportunità a breve traslocherà dal Castello di Montfleury agli uffici del Consiglio Valle di via Piave. La minoranza chiedeva di revocare il trasferimento, anche alla luce della contrarietà espressa dal Corecom.

Nella votazione a scrutinio segreto l’iniziativa è stata respinta, ma per la maggioranza 9 consiglieri hanno deciso di votare contro, 9 si sono astenuti e 1 ha votato a favore, unendosi ai gruppi di opposizione.

Il giorno dopo, giovedì 12 dicembre, un ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain mira a impegnare la Giunta a individuare, nel prossimo assestamento di bilancio, le risorse necessarie per completare i lavori di realizzazione del polo universitario e, in particolare, gli interventi di recupero della palazzina Beltricco. Scrutinio segreto: la maggioranza si spacca di nuovo con 10 astenuti, 8 contrari e 1 franco tiratore che ha votato con la minoranza.

Il fuoco amicoLe sorprese non erano mancate già nei primi passaggi della discussione. Dopo le proposte e le accuse dell’opposizione, pure dai banchi di maggioranza arrivano le bacchettate al Governo regionale.

L’ex presidente Erik Lavevaz non usa mezzi termini: la discussione del bilancio dovrebbe rappresentare l’apice del dibattito politico, «Il momento più importante, il concretizzarsi di un percorso di condivisione e confronto, ma è diventato un esercizio contabile, ragionieristico, dove si parla solo di numeri. Le spese correnti ingessano buona parte del bilancio, lasciando poco spazio alla programmazione di investimenti».

Nel mirino di Lavevaz anche l’entità degli avanzi di amministrazione. Alla politica l’ex Presidente chiede di cambiare marcia: «Servono scelte coraggiose e di prospettiva, non interventi spot che rischiano di non far crescere la comunità. Abbiamo il compito difficilissimo di recuperare la fiducia dei valdostani, non di ottenerne il consenso e questo passa necessariamente attraverso delle riforme strutturali e recuperando la centralità del Consiglio inteso come luogo di condivisione e di partecipazione». Invece nella fase di redazione del bilancio, la maggioranza è stata trattata come «una forza sindacale o una parte sociale».

Poco prima era stato il collega Corrado Jordan a chiedere al Governo politiche più lungimiranti: «Le azioni politiche devono essere di interesse generale, collettivo, non puntualmente indirizzate». Riguardo alla sanità, Corrado Jordan ha sottolineato l’importanza di una migliore organizzazione e strategia, evidenziando che, pur avendo risorse ingenti, «serve un approccio più efficace». Per il turismo, auspica un coordinamento più incisivo all’interno dell’Amministrazione regionale: «Integrare le politiche turistiche e superare gli orticelli che spesso non risultano efficaci».

Il capogruppo di Pour l’Autonomie Aldo Di Marco ha evidenziato come «su alcune scelte avremmo preferito una maggiore condivisione. In merito alla proposta di collaborazione fattaci di recente, non siamo orientati ad accordi meramente elettorali ma restiamo aperti a ipotesi di convergenza nel caso si verifichi un vero cambio di passo che dimostri un'effettiva apertura nei nostri confronti».

I numeri

Il bilancio di previsione pareggia sulla cifra di 1 miliardo 897 milioni per l'anno 2025, 1 miliardo 707 milioni per il 2026 e 1 miliardo 608 milioni per il 2027. Il totale delle entrate per il 2025 senza considerare le partite di giro, è pari a 1 miliardo 626 milioni di euro, superiore alla previsione formulata per il 2024 che era di 1 miliardo 541 milioni. Sempre per l'esercizio 2025, alla tutela della salute sono destinati 459 milioni di euro, all'istruzione e diritto allo studio 236 milioni, mentre alla finanza locale 262,4 milioni. I servizi istituzionali - comprensivi delle spese per il personale regionale - pesano per oltre 132 milioni di euro; la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali per 53,8 milioni; le politiche giovanili, sport e tempo libero per 11,5 milioni; il turismo per 22 milioni; all’assetto del territorio ed edilizia abitativa sono destinati 5 milioni; allo sviluppo sostenibile, tutela del territorio e ambiente 103 milioni; ai trasporti e al diritto alla mobilità oltre 143 milioni; alle politiche sociali e famiglia 124 milioni; allo sviluppo economico e competitività oltre 48 milioni; alle politiche per il lavoro e formazione professionale oltre 32 milioni; all'agricoltura 27 milioni di euro; all’energia e diversificazione delle fonti energetiche 10 milioni.

«Questo è un bilancio che, con tutti i limiti possibili, potrà dare delle risposte. - ha dichiarato Aurelio Marguerettaz, capogruppo Uv - E’ stato fatto un lavoro onesto e questa maggioranza ha dimostrato di essere molto più solida della minoranza». Infine il presidente della Regione Renzo Testolin: «Abbiamo dato esempio di serietà: per fortuna non tutti la vediamo nello stesso modo, questo arricchisce il nostro cammino. L'unico cruccio è non aver chiuso un percorso più strutturato per costruire un futuro, ma questo bilancio è una risposta seria e di lavoro alla nostra comunità».

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