Via des Pré-fossés, notti di inferno tra schiamazzi e atti di inciviltà

Via des Pré-fossés, notti di inferno tra schiamazzi e atti di inciviltà
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È costato caro il "Burgher party", con tanto di dj set, organizzato all'Old Distillery Pub in via des Prés-fossés ad Aosta nella serata di mercoledì 17 luglio: un controllo degli agenti della Questura di Aosta ha fatto emergere che il titolare della struttura, Anthony Palliser, oltre a non essere in possesso della licenza per il ballo, ha violato le norme anti-covid, che non permettono ancora il riavvio delle attività di discoteca, tanto che, infatti, sono stati numerosi i giovani trovati a ballare nel pub senza indossare la mascherina e rispettare le normativa sul distanziamento interpersonale «Creando un contesto di possibile diffusione del virus», hanno evidenziato i poliziotti.

Per la «Grave violazione», oltre alla sanzione per la «Duplice inadempienza» dovuta «All'assenza di licenza da locale da ballo e alla violazione delle vigenti prescrizioni in tema di contenimento epidemiologico», Anthony Palliser è stato formalmente diffidato dal promuovere e realizzare altri eventi del genere «A grave compromissione non solo dell'ordine e della sicurezza pubblica ma anche della salute della comunità valdostana in tempo di pandemia» con il rischio di «Sospensione se non la revoca della licenza per cui è autorizzato a svolgere la sua attività commerciale». Non è escluso che nei prossimi giorni sia costretto a chiudere provvisoriamente il pub, dato che gli uffici della Prefettura stanno verificando se il mancato rispetto delle regole potrà portare all'emissione di un provvedimento di chiusura temporanea.

Le "crazy nights" organizzate da quello che è noto come «Il pub inglese», hanno creato negli anni un continuo disagio ai residenti della zona ed alle altre attività commerciali vicine, tanto che, pur lamentandosi per essere costretti a passare i fine settimana a ripulire le conseguenze delle feste a base di birra, la paura di subire ulteriori vandalismi è alta e quindi nessuno si espone apertamente. «Sono venticinque anni che esiste questo pub - racconta una commerciante che abita anche nel vicolo Prés Fossés - e passo le mattinate di sabato, domenica e lunedì a pulire quello che ci viene lasciato dai clienti. Oltre al vomito, all’urina, alle bottiglie rotte lasciate nella via, sui nostri cancelli e sulle nostre finestre, dobbiamo sopportare musica ad alto volume ed urla continue fino alle 3 del mattino ed il giorno dopo troviamo di tutto nei nostri piazzali, dai bicchieri alle bottiglie di vetro spaccate, ai sassi tolti dai muri della vecchia distilleria, e solo per fortuna nessuno di questi ha mai danneggiato le nostre auto».

«L'ultima moda è quella di lanciare bottiglie e bicchieri nella rampa del garage sotterraneo - aggiunge - con il risultato che al mattino, il primo che prende l'auto deve pulire i numerosi vetri rotti, per evitare di distruggere gli pneumatici».

La via, un vicolo caratteristico di Aosta, si potrebbe prestare ad essere abbellita come altre zone della città, ma negli anni è diventata una sorta di bunker maleodorante. «Siamo stati tutti costretti a mettere cancelli alti e barriere - ricorda la commerciante - per evitare che queste persone entrino anche nelle nostre proprietà per lasciare il segno della loro presenza, come si può notare dai numerosi graffiti presenti sui muri e sulle strutture, che abbiamo smesso di pulire. Inoltre, io ho dovuto togliere i vasi di fiori, le luci per l'illuminazione notturna e, di notte, sono costretta anche a staccare il citofono».

Oltre al disagio personale di chi vive nella zona, recluso a casa propria con il rischio di vedersi arrivare un bicchiere di vetro sulla testa, anche le attività ricettive che gravitano sulla via hanno riscontrato spesso lamentele dei loro clienti, i quali, non riuscendo a riposare di notte a causa dell'incessante chiasso provocato dai clienti del pub, contestano agli albergatori ed ai gestori di Bed&Breakfast a il pagamento del soggiorno. «Abbiamo fatto decine di denunce - lamenta un altro residente - ma non serve a nulla, non passa nessuno a controllare, è solo una perdita di tempo che non porta nessun risultato. Negli anni tutti i locali esageratamente rumorosi del centro storico di Aosta sono stati chiusi, vista la loro evidente incapacità di gestire le conseguenze della loro clientela. Noi non vogliamo che il pub chiuda ma pretendiamo che questa situazione insostenibile di caos notturno finisca una volta per tutte».

Nel periodo post-lockdown la situazione è anche peggiorata ed i cartelli che invitano «La gentile clientela» dell'Old Distillery Pub «Ad evitare schiamazzi notturni per il rispetto del vicinato» sembrano una presa in giro, in una situazione in cui i normali rapporti umani sono ormai devastati da tempo anche a causa della stanchezza e dall'esasperazione. «Gli avventori del pub hanno l'esigenza di ritrovarsi più sovente durante la settimana - sottolinea un'altra commerciante - forse per recuperare il tempo perduto a causa della pandemia, così l'altra sera abbiamo dovuto nuovamente sopportare la musica all'esterno gratis per tutti. Solo noi abitanti della zona paghiamo con la stanchezza il giorno dopo per non aver potuto riposare bene ed in più pensiamo a cosa mai potremo trovare all'ingresso di casa quando usciremo la mattina. Ogni settimana vengono permessi concertini dal vivo nel cortile del pub che non sono graditi a noi vicini. Il baccano ed il sudiciume che segue a queste serate è ormai insopportabile, non è giusto costringere a chi vive nel centro storico a dormire con la musica degli altri. Rimpiango il periodo del confinamento».

I commercianti e i residenti della zona vorrebbero l'installazione della videosorveglianza anche nella via. «Se è servita per scoprire gli atti di vandalismo in centro, chissà quanti reati potrerbbero essere perseguiti. - ipotizza un altro residente - Dopotutto sono previste da tempo, anche se tutelano quei "quattro" cittadini della zona che subiscono la maleducazione di certi avventori del vicolo, che ci costringono, ogni volta, a pulire e disinfettare l'ingresso di casa».

Vengono anche chiesti più controlli sull'attività del pub. «La conformazione del vicolo crea una naturale amplificazione, dovuta ai muri alti e al fatto che le strutture vicine, l'ex distilleria e l'ex vetrificio sono vuote da anni. - analizza un altro commerciante - Poi magari può capitare che chi chiede il permesso di fare musica per un giorno ne approfitti e lo estenda autonomamente anche per altre serata, ma basterebbe far controllare da chi di dovere volta per volta e magari far spegnere quando non si può e quando non si deve, facendo anche rispettare gli orari».

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