Verso la riapertura della caccia a pernice e lepre variabile. Legambiente: “Ridicola mossa politica”
In piena stagione venatoria, il Consiglio regionale ha approvato mercoledì 5 ottobre scorso la mozione portata in aula dalla Lega Valle d’Aosta che chiedeva alla Giunta di impegnarsi a inserire nel calendario venatorio 2022-2023 la possibilità di cacciare la pernice bianca e la lepre variabile. Mettendo in dubbio l’operato della Giunta regionale circa la facoltà «di vietare la cacciabilità di determinate specie ricomprese in una legge regionale (la numero 64/1994), senza che vi sia una modifica legislativa o quantomeno ragioni scientificamente provate» il consigliere leghista Christian Ganis, ha ricordato all’assemblea che «i prelievi autorizzati nella stagione 2018-2019 erano di 8 pernici bianche e 15 lepri variabili» e che, quindi «l'impatto dell'attività venatoria è basso e le 2 specie non sono assolutamente a rischio di estinzione».
Dunque, la Regione fa un passo indietro rispetto alla decisione che aveva assunto il 7 novembre 2019 quando - su proposta dei consiglieri regionali Daria Pulz di Adu VdA e Luigi Vésan del Movimento 5 Stelle che vollero la votazione a scrutinio secreto - chiuse la caccia a queste 2 specie faunistiche «fino all’effettuazione di un adeguato studio scientifico» sottolineando «l’importanza della biodiversità nel fragile ecosistema dell’arco alpino tenuto conto dell’attuale situazione di emergenza climatica».
«La mozione del 2019 approvata in Consiglio - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Davide Sapinet - è frutto di una volontà espressa senza l'avallo di dati tecnici o di approfondimenti di tipo scientifico».
«L’approvazione di questa mozione - sostiene il presidente di Legambiente Valle d’Aosta Denis Buttol - è semplicemente una mossa politica piuttosto ridicola. Quest’anno è partito uno studio sulla lepre variabile e la riapertura alla caccia della pernice bianca e della lepre variabile vanifica il lavoro che si sta facendo per capire, attraverso una ricerca mirata, lo stato di salute di queste 2 specie animali».
Dura era stata 3 anni fa la reazione del mondo venatorio valdostano per una decisione presa per «eliminare la caccia a 2 specie tipiche presenti in Valle d’Aosta senza fare prima uno studio che dimostrasse la loro sofferenza». «Seppure con lo studio avviato, - dice oggi il presidente del Comitato Caccia Sergio Grange - i prelievi effettuati serviranno anche come studio delle 2 specie. Speriamo che sia possibile già farlo in questa stagione venatoria. Ben venga, quindi, questo ravvedimento della politica valdostana!».
«Oggi - afferma Renzo Parrini, rappresentante di lagomorfi, galliformi, conduttori cani da traccia in seno al Comitato Caccia - possiamo dirci in parte soddisfatti della decisione di riaprire la caccia alla pernice bianca e alla lepre variabile, anche se questa decisione arriva a stagione venatoria inoltrata. Ciò dimostra però quanto già noi sostenevamo, cioè che le specie in questione non sono in via di estinzione in Valle d'Aosta».