Verrayes, l’addio al pensionato trovato privo di vita in garage

Verrayes, l’addio al pensionato trovato privo di vita in garage
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Sono stati celebrati il pomeriggio di ieri, venerdì 23 febbraio, a Verrayes, nella parrocchia di san Martino a Diémoz, i funerali di Sergio Rossi, il 79enne trovato senza vita nel garage della sua casa a Champlan venerdì scorso, 16 febbraio. Per la sua morte inizialmente non era stata esclusa l’ipotesi di un omicidio, tanto che la Procura aveva aperto un fascicolo per questo reato. Martedì 20 febbraio l’autopsia affidata al medico legale Serena Curti, però, ha avvalorato le tesi che l’anziano si sia tolto la vita oppure sia deceduto per un incidente. Infatti l’arma del presunto delitto - un coltello da cucina - , che i carabinieri hanno cercato per 4 giorni senza trovarla, era all’interno della ferita al ventre dell'uomo. Il sostituto procuratore Giovanni Roteglia, che ha coordinato le indagini, ha quindi concesso il nullaosta per i funerali nonché dissequestrato l’abitazione e l’autorimessa di Sergio Rossi. Il cadavere del pensionato, che aveva gravi difficoltà di deambulazione, era stato rinvenuto nel suo garage. Sul corpo non vi erano segni di colluttazione e i vicini di casa non avevano sentito rumori sospetti o urla, né notato la presenza di estranei. A trovare il pensionato morto sono state la moglie Margherita Rey - che venerdì scorso si era assentata per un’ora, dalle 15 alle 16, per sbrigare delle commissioni -, sua sorella Felicina Rey e una vicina di casa, Elena Irina Stefan. Le 3 donne hanno subito chiamato i soccorsi, ma ormai per il pensionato non c’era più nulla da fare. Vista la presenza di sangue, sono stati allertati i carabinieri e il corpo è stato esaminato esternamente dalla dottoressa Mirella Gherardi. Ad ammantare di mistero l’accaduto è stata la singolare circostanza che nessuno si sia accorto che l’arma era rimasta nella ferita. Inoltre quest’ultima non era stata inferta attraverso i vestiti, ma direttamente sulla pelle. Perciò, anche se appariva improbabile che un assassino avesse alzato la maglia della vittima prima di sferrare un fendente, tutte le ipotesi sulle cause della morte erano state prese in considerazione per poter indagare a 360 gradi: omicidio ma anche suicidio. Oppure un tragico incidente: l’anziano si sarebbe conficcato il coltello all’altezza dell’ombelico e poi cadendo sulla lama la avrebbe spinta in profondità nell’addome, dato che era stato ritrovato a terra e a pancia in giù. A chiarire la dinamica dell’accaduto potrà essere la relazione conclusiva dell’autopsia che sarà depositata nelle prossime settimane. D’altro canto Sergio Rossi, falegname in pensione, era conosciuto come un uomo altruista e sempre disponibile, soprattutto per le attività dello sci club del paese, prima che 10 anni fa un ictus lo limitasse drasticamente nei movimenti, tanto che per camminare doveva usare un deambulatore. Insomma, una brava persona benvoluta e senza nemici. Così la sua tragica e improvvisa morte ha lasciato sotto choc gli amici e gli abitanti di Champlan a Verrayes che ieri si sono stretti accanto ai suoi cari per i funerali. Oltre alla moglie Margherita, Sergio Rossi lascia il figlio Diego e i fratelli Mauro, Giuliano e Silvano.

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