Verrès ricorda gli anni del calcio femminile Martedì scorso l’addio alla storica capitana
Sono stati celebrati martedì scorso, 29 novembre, nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, a Verrès, i funerali di Renata Joly, spentasi domenica all’età di 73 anni. Nata il 21 settembre del 1949, aveva lavorato alle Poste, prima come portalettere e poi in ufficio. Appassionata di sport - frequentava la piscina 2 volte alla settimana - e di montagna, era stata attiva nella sezione del Cai di Verrès facendo parte del consiglio direttivo e accompagnando i più giovani nelle settimane “Giovani Lepri” e “Ragazzi in montagna”. Ha percorso molte volte il Cammino di Santiago nelle sue diverse varianti e ha viaggiato in tutto il mondo, dall’Argentina alla Cina, dall’Australia al Perù. E’ stata anche volontaria per il progetto Pedibus, per l’accompagnamento a scuola dei bambini.
Tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, è stata tra le principali protagoniste di quella straordinaria avventura - durata una decina di anni - che fu la squadra femminile di calcio del Verrès, di cui Renata Joly fu capitana e dirigente in qualità di segretaria.
«Nel corso di quest’anno, in pochi mesi, ci hanno lasciato per sempre 4 “ragazze” di quella che fu la squadra di calcio femminile di Verrès: Lorella Padovan, Donilla Borettaz, Carla Aceti e ora Renata Joly, oltre a Manuela Bimbi della squadra delle “Giovanissime”. - ricorda l’allora allenatore Ezio Minuzzo - La società fu costituita nel mese di settembre del 1972 mentre le prime vere attività agonistiche cominciarono nella stagione 1974-75. Si sciolse ufficialmente nel 1982. A quel tempo, oltre al Verrès, per il calcio femminile erano in attività l’Aosta, l’Aymavilles e il Nus-Quart. Il settore si stava strutturando e nelle squadre giocavano insieme donne mature e ragazzine di 14 o 15 anni. Poi, con il tempo, si formò il settore giovanile e le differenti fasce di età vennero separate. Ricordo che subito c’era un certo scetticismo sull’iniziativa e non mancavano le “battute da bar”. Però la squadra si consolidò e giocò, dopo i campionati interregionali, anche 2 campionati di serie C. Rimarranno memorabili le trasferte in pullman, durante le quali si faceva il pic-nic con le famiglie delle ragazze. Giocavamo ad Aosta, Ivrea, Biella, Asti, Cuneo, Torino, Novara e Vercelli, su campi concessi a volte tra mille difficoltà perché le squadre femminili erano sempre le “cenerentole”. E poi i tornei quadrangolari con avversarie come l’Inter e il Real Torino…». «Fu anche per me un’esperienza formativa straordinaria dal punto di vista umano. - prosegue Ezio Minuzzo - Insieme a Caterina Cerchiaro, che fu l’anima di quell’esperienza e per tanti anni vicepresidente della società - Renata Joly era un punto di riferimento: era discreta, affidabile, e mi aiutò a fare da tramite con uno spogliatoio che, essendo femminile, richiedeva naturalmente una gestione diversa da quello maschile. Ha poi sempre fatto parte del direttivo. Il primo presidente fu Fernando Chiabotto, poi sostituito da Oscar Belotti e infine da Franco Gallizia e da Caterina Cerchiaro. Allenatore nei primi 2 anni fu Paolo Bertolin, a cui successivamente subentrai io, affiancato da Ugo Zublena. Con la presidenza di Gallizia, sua moglie Graziella Conte, insegnante di educazione fisica a scuola, si occupò della preparazione atletica. Quel gruppo era una grande famiglia e ancora oggi tra tutti noi c’è un rapporto affettuoso e amichevole».
Renata Joly ha affrontato con coraggio anche l’ultima partita, la più difficile, con la malattia. Lascia la sorella Marisa, che per tanti anni ha gestito un negozio di elettrodomestici in via Caduti per la Libertà.