Verrès, martedì scorso l’ultimo saluto all’impresario edile Remo Berger

Verrès, martedì scorso l’ultimo saluto all’impresario edile Remo Berger
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Sono stati celebrati martedì scorso, 10 ottobre, nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, a Verrès, i funerali di Remo Berger, noto e stimato impresario edile spentosi all’età di 84 anni. Era nato a Montjovet il 5 settembre del 1939 da Maria Giulia Foy e Ludovico Berger, che qualche anno dopo ebbero un secondo figlio, Luciano. La mamma Maria Giulia era maestra di scuola elementare mentre il papà Ludovico - che fu poi sindaco di Champdepraz dal 1965 al 1970 - era operaio nelle cave di marmo per la ditta Remuzzi e poi per l’impresa di Oreste Dherin. Insieme alla sua famiglia, Remo ha vissuto a Champdepraz fino a 21 anni.

Iniziò prestissimo a lavorare, intorno ai 14 anni, prima anche lui in cava con suo padre per la ditta Remuzzi, poi nell’impresa Freydoz, nell’impianto di frantumazione e come camionista.

A 21 anni, il 23 settembre del 1960, si è sposato a Champdepraz con Rita Revil insieme alla quale ha avuto 3 figli: nel 1961 Ivano, nel 1962 Ugo e nel 1965 Fabio. Da subito sono andati a vivere in località Torille, a Verrès, nell’abitazione in cui si trovava il bar della mamma di Rita - Leonida Maria Revil - dove Rita lavorava proprio insieme alla mamma.

Nel 1962 Remo Berger acquistò il suo primo autocarro e si mise in proprio come autotrasportatore. L’anno successivo, nel 1963, Rita perse la mamma ma continuò a gestire il bar fino a quando, con il passaggio dell’autostrada, il vecchio locale venne demolito. Allora Rita e Remo costruirono la loro prima casa in cui si trovava il Bar delle Rose con adiacente il negozio di alimentari: Rita si occupava di entrambi. Intanto Remo lavorava con il suo camion ma alla sera, insieme a Rita, gestiva una balera nei pressi del bar che ebbe allora un grande successo: in quegli anni era un frequentatissimo ritrovo dei giovani della Bassa Valle.

A partire dal 1978, venne costituita insieme ai figli un’impresa di tipo snc, fu acquistata una piccola pala meccanica e poi via via degli escavatori e vennero assunti alcuni operai. Dopo qualche anno, l’impresa divenne IR&B srl - nome che mantiene tuttora: attualmente conta una ventina di dipendenti e continua ad operare nel settore dell’edilizia pubblica. Nel tempo l’impresa si è evoluta grazie all’impegno costante di tutta la famiglia che ha cercato di mantenere sempre rapporti di correttezza e onestà nei confronti degli operai ma in particolare grazie all’intesa che Rita e Remo hanno mantenuto nel tempo, pure in campo lavorativo. L’entusiasmo e l’intraprendenza dell'una sono stati compensati dall’oculatezza e dalla lungimiranza dell’altro. Il matrimonio con Rita è stato per Remo una unione a 360 gradi, una condivisione di ogni aspetto della vita, l’amore e il rispetto reciproco, la formazione di una famiglia unita e la grande passione per l’impresa che li ha portati a condividere scelte importanti e decisioni quotidiane.

Piacevole nelle relazioni, Remo Berger si è sempre rapportato con gli amici ed in ambito lavorativo con semplicità e umiltà.

E’ stato un papà amorevole e un riferimento per i propri figli nell’attività lavorativa aziendale. Non ha mai smesso di interessarsi all'andamento e alle difficoltà dell’impresa: fino agli ultimi giorni ha continuato a chiedere ai figli come procedevano i lavori in corso.

È stato un nonno affettuosissimo, affezionato e orgoglioso dei suoi nipoti e nipotini che continueranno a vivere con tutta la famiglia nel suo ricordo.

Remo Berger lascia la moglie Rita Revil, i figli Ivano con Lorena Borettaz, Ugo con Dolores Dherin e Fabio con Irene Binel, gli affezionati nipoti Joara, Jeannette, Sharon e Andrea Berger e gli adorati pronipoti Madlynn Hoy, Isaïe Bonjean e Luce Marchetto Berger.

Remo Berger, a destra sorridente con il primo autocarro acquistato nel 1962

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