Verrès, la Consorteria delle Catherine riaccende la passione per il Carnevale nonostante il Covid

Verrès, la Consorteria delle Catherine riaccende la passione per il Carnevale nonostante il Covid
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Anche se a causa della pandemia non si è tenuta la tradizionale presentazione dei personaggi al Castello ed è ancora nell’incertezza lo svolgimento dell’edizione 2022, a Verrès si respira comunque l’aria del Carnevale storico. Aspettando sabato 26 febbraio prossimo, giorno dell’eventuale apertura, la Consorteria delle Catherine - che riunisce una ventina di donne che negli anni ha ricoperto il ruolo principale della manifestazione - ha organizzato una sorta di conto alla rovescia speciale che rende omaggio a tutte le Caterina di Challant proclamate nel corso degli anni. «A partire da domenica 26 dicembre scorso - spiega Daniela Carli, Caterina 72esima nel 2020 - la pagina social “La-Consorteria-delle-Catherine-Carnaval-Historique- de-Verrès” presenta ogni giorno una Caterina attraverso foto e aneddoti».

Così, i racconti sono affidati alle protagoniste o ai loro familiari, gli aneddoti sono parti di interviste o tratti dal libro scritto all’epoca del cinquantennio, le immagini in bianco e nero o a colori ripercorrono un viaggio nel tempo emozionante. «In questo lungo periodo che stiamo attraversando - prosegue Daniela Carli - è importante tenere viva l’attenzione sul Carnevale storico e, nello stesso tempo, anche con questo lavoro di ricerca, riuscire a capire quale futuro dare a questa rievocazione».

Nel corso di questi lunghi anni, la manifestazione ha conosciuto cambiamenti importanti e un susseguirsi ciclico di ascese con qualche momento fisiologicamente più difficile. «Nell’anno del “non” Carnevale a causa del Covid - conclude Daniela Carli - insieme alle Caterine Ezia Bovo, Elisa Mura, Tiziana Balma e Sylvie Dominique Enria, abbiamo voluto celebrare la figura della Châtelaine e ora, con questa iniziativa, raccontiamo il passato e il presente avendo come meta il futuro che è nelle mani delle giovani generazioni. Ad esse guardiamo, in particolare, per studiare momenti che, passato questo lungo periodo, siano dedicati a coinvolgerle sin dalla loro più tenera età».

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