Verrès ha detto addio a Toni Forlin Tutta la vita nel segno della musica
Toni Forlin credeva nel potere della musica. Nella sua capacità di esprimere un linguaggio comune, di suscitare sentimenti, di alleviare le sofferenze. Nel corso della sua vita ha insegnato la musica a un’infinità di giovani, che grazie a lui ora cantano oppure suonano uno strumento. E i suoi funerali - celebrati martedì scorso, 13 agosto, nella collegiata di Saint Gilles a Verrès - non potevano che essere accompagnati dalla musica, con le note del Coro La Manda di Hône, della cantoria Frères Gilles e delle Bande di Verrès e di Montjovet, in un’atmosfera di commozione e gratitudine. Antonio Forlin, per tutti Toni, è stato il miglior musicista verreziese degli anni Cinquanta e Sessanta insieme a Pino Cerruti e con quest’ultimo ha contribuito a formare la scena musicale del paese.
Era nato il 7 giugno del 1934 a Lamon, in provincia di Belluno, da papà Giovanni e mamma Gasperina Malacarne. Quando Antonio era piccolissimo, il papà Giovanni trovò lavoro in Valle d’Aosta, come boscaiolo, e così si trasferirono a Verrès. Come in tante famiglie, la passione per la musica era un’eredità che si trasmetteva da una generazione all’altra: già Giovanni amava cantare e lo invitavano ad animare le serate nelle osterie. La famiglia crebbe con la nascita delle sorelle Anna nel 1936 e Domenica nel 1937 e i conti a fine mese facevano sempre più fatica a tornare: così Toni fu mandato fuori Valle a studiare “dai preti” e lì - raccontava - si era avvicinato al mondo della musica gregoriana. Fin da ragazzino, infatti, era emerso il suo grande talento, che si espresse poi soprattutto nell’ambito della musica popolare: il suo primo strumento in Banda fu il trombone ma rapidamente divenne un formidabile polistrumentista, imparando a suonare il sassofono, il clarinetto, il pianoforte e la fisarmonica. Fu componente di diversi gruppo, come “I diapason” che animavano le serate al Casinò e al Grand Hotel Billia di Saint-Vincent o al Ristorante Lo Convento di Arnad. Grande fumatore, alcuni ancora ricordano che posava una sigaretta ancora accesa sul pianoforte e se ne accendeva già un’altra. Negli anni Sessanta - insieme al trombettista verreziese Claudio Bertolin e al batterista aostano Luciano Tatina Bodria - andò in tournée in Germania con un gruppo che - per via dei capelli neri e della carnagione olivastra di Forlin - fu ribattezzato “Toni Negrito”. Dalla Germania tornò anche con una moglie tedesca: si separarono però dopo meno di un anno. Nel 1986 Toni Forlin si sposò poi con Rita Pernigotto - mancata prematuramente 10 anni fa - da cui ha avuto i figli Monica nel 1987 e Nicola nel 1992.
La sua attività è stata estremamente prolifica, con una particolare vocazione per l’insegnamento. Ottenuto il diploma magistrale, fu per molti anni professore di musica alle scuole medie di Pont-Saint-Martin. In tantissimi proprio da lui hanno imparato il solfeggio, il cantato, il dettato melodico. E’ stato tra i fondatori del Coro Verrès e maestro della Filarmonica di Verrès dal 1965 (quando ereditò la direzione da Raimondo Cipriano) fino al 1986, quando passò il testimone a un giovanissimo Floriano Rosini, oggi musicista di grande successo (così come la figlia Isabella) e di cui proprio Toni Forlin riconobbe fin da subito il talento in erba. «Tutti i musicisti in questo paese sono passati da lui. Chi suona nella Banda, chi canta nel coro, chi insegna a scuola, chi ha poi fatto altro. Era un personaggio un po’ magico, il Maestro del paese.» lo ha ricordato con un toccante post su Facebook proprio Isabella Rosini. E’ stato anche un membro del Carnevale, ricoprendo nel 1956, a soli 22 anni, il ruolo di Gran Ciambellano, uno dei personaggi più importanti del corteo.
Tra i numerosi cori e bande che ha diretto, anche la corale Frère Gilles di Verrès e il Coro La Manda di Hône, di cui ora è maestro il figlio Nicola Forlin.
Uomo dolce e gentile, sereno e disponibile, sempre sorridente, amava vedere come la sua musica potesse portare felicità ovunque. La sua fisarmonica ha rallegrato tanti pomeriggi delle microcomunità di Challand-Saint-Victor - dove era ospite sua mamma Gasperina - e di Verrès.
Si è spento domenica scorsa, 11 agosto, all’età di 90 anni. Oltre ai figli Monica e Nicola - ai quali ha trasmesso il grande amore per la musica - lascia i nipoti Mattia Forlin e Samuele e Anita Vu.