Verrès ha dato l’ultimo saluto a Guido Freydoz, imprenditore che amava il calcio e la caccia

Verrès ha dato l’ultimo saluto a Guido Freydoz, imprenditore che amava il calcio e la caccia
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Si è spento nella mattinata di martedì scorso, 11 gennaio, nella sua casa di Verrès, accudito con amore fino all’ultimo dalla moglie Maria Cristina Viotti, Guido Freydoz, figlio del grande impresario Giordano Freydoz e a sua volta impresario edile. Nato il 24 gennaio 1931, aveva perso la mamma Laurence Péaquin quando era solo un bambino. Dopo il servizio militare da alpino, corpo a cui fu sempre orgoglioso di appartenere, lavorò nella ditta del padre - che aveva sede a Champdepraz e che arrivò ad avere fino a 400 addetti e grandi commesse pubbliche - per poi mettersi in seguito in proprio, lavorando per privati. Sia nei periodi prosperi che in quelli più difficili ha avuto come punto di riferimento il motto “Bien faire et laisser dire”, che ben sintetizza la sua filosofia di vita. Uomo di poche parole, valdostano tutto di un pezzo, buono sotto una scorza da burbero, era un grande appassionato di calcio, presidente della squadra del Verrès negli anni Settanta e tifoso granata. A Verrès la sua era una famiglia in vista e rispettata e il “giro” di amicizie di Guido Freydoz comprendeva personalità come il medico condotto Rinaldo Thoux, l'industriale della fabbrica di pentole Athos Callabioni, il direttore dello stesso stabilimento Vittorio Morandini, il farmacista Cesare Quey e il veterinario Sandro Caveri. La moglie di quest’ultimo, Brunilde Timo, nel 1958 fu la decima Caterina di Challant del Carnevale proprio al fianco di Guido Freydoz nel ruolo di Pierre d’Introd.

Amava la natura e la vita all’aria aperta: fin dall’età di sedici anni aveva ottenuto il porto d’armi per esercitare la caccia e aveva anche guidato la sezione cacciatori di Verrès prima di lasciarla per contrarietà all’introduzione di cinghiali che - sosteneva, non a torto - senza predatori si sarebbero moltiplicati fino a provocare danni all’agricoltura. Amava pure la pesca e in generale la montagna, così come andare a funghi nei boschi. Negli anni Novanta è stato presidente del Lions Club Cervino. Lascia la moglie Maria Cristina Viotti - con cui si era sposato nel 1962 -, i figli Federica e Giorgio e i nipoti Gianluca, Gianmario e Giulia Freydoz e Alice e Letizia Rial.

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