Venti milioni ad Arvier, il punto sui lavori del Bando Borghi

Venti milioni ad Arvier, il punto sui lavori del Bando Borghi
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Giovedì scorso, 14 marzo, nel corso di una serata dedicata alla popolazione locale, è stato illustrato il progetto «Agile Arvier-La cultura del cambiamento», finanziato con 20 milioni di euro dall’Unione europea Next Generation EU a valere sul Pnrr Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, Bando Attrattività dei Borghi (Linea A). Il progetto, presentato e approvato nel 2022, immagina la trasformazione del territorio attraverso la riqualificazione di alcune specifiche strutture e la loro destinazione a centri di documentazione, ricerca, sperimentazione, formazione e restituzione, dedicati alle piccole comunità alpine. A questo impianto, nel corso del biennio, sono stati apportati alcuni adattamenti in risposta alle indicazioni del Ministero della Cultura. Si è dunque arrivati a definire con precisione quali sono le strutture di proprietà comunale che saranno oggetto di riqualificazione strutturale e infrastrutturale, per accogliere opportunamente i lab tematici. È in via di completamento l’intervento sulla ex microcomunità, trasformata in spazio di coworking (con anche la disponibilità di una foresteria) e denominata Espace T-Lab. Nei prossimi mesi, si interverrà sul Castello La Mothe, sulla Maison Luboz, sull’ex scuola (ribattezzata Agile Agorà Arvier) e sul Museo di Arte sacra oltre che sul miglioramento dell’accessibilità dei Borghi di Leverogne e Arvier. I Lab saranno dedicati alla promozione di una governance aperta e sulla partecipazione attiva dei cittadini nei processi decisionali (Open Gov Lab), al cambiamento climatico (Green Lab), allo sviluppo della cultura dell’innovazione nel tessuto produttivo attraverso la trasformazione digitale delle imprese e degli attori del territorio (Digital Lab), all’individuazione di soluzioni innovative per affrontare i problemi sociali (Social Lab) e alla una cultura di apprendimento permanente (Education Lab).

«È stata un’occasione utile per inquadrare il progetto dei Borghi nel quadro complessivo del Pnrr e delle vaste opportunità per la Valle nel totale del mezzo miliardo del budget che somma pubblico e privato. - ha spiegato l’assessore agli Affari europei Luciano Caveri - Naturalmente Arvier è uno dei fiori all’occhiello con i 20 milioni per valorizzare il borgo, compreso lo storico castello. Inutile dire quanto la Regione si sia impegnata a supporto dei lavori previsti dall’insieme dei programmi e devo dire che c’è stata una forte sinergia fra Regione e Comune».

L’assessore ai Beni e Attività culturali Jean Pierre Guichardaz ha aggiunto: «Un progetto complesso, sia per i tempi ristretti di realizzazione, sia per la sua articolazione ma sfidante per la comunità di Arvier, che attraverso i numerosi interventi previsti, potrà inserirsi all’interno di un più ampio contesto regionale e nazionale con un approccio che integra ricerca, educazione e partecipazione sociale».

Dal canto suo il presidente della Regione Renzo Testolin ha specificato: «Innovazione e sostenibilità, digitalizzazione e accessibilità: sono questi alcuni fra gli elementi con cui costruire la montagna del futuro. Crediamo che i nostri villaggi debbano continuare a essere luoghi in cui vivere, studiare e lavorare, contesti con un’ottima qualità della vita e anche con alti standard di produttività. In questa prospettiva, il progetto Agile».

La serata si è conclusa con l’intervento del sindaco Mauro Lucianaz. «Agile Arvier ha bisogno della partecipazione della popolazione e degli operatori economici del territorio. Per un apporto di idee lungo tutte le fasi di realizzazione e per cogliere le opportunità di sviluppo e crescita che il Progetto offre. Penso agli operatori dell’accoglienza e della ristorazione ma anche a tutti coloro che vogliono vivere ad Arvier e anche lavorarci. Parlo di Arvier ma penso anche ai Comuni circostanti, perché anche loro possono essere attrattivi rispetto alle persone che si installeranno temporaneamente o definitivamente per la gestione dei Lab». Il progetto dovrà essere completato entro il 30 giugno 2026 e, in merito allo stato di avanzamento, il sindaco Lucianaz è ottimista: «Questo tempo trascorso, che può parere lungo e può preoccupare, ha invece permesso di definire con assoluta certezza il perimetro all’interno del quale il Ministero permette ai Borghi di muoversi. Essere precipitosi ci avrebbe esposti al rischio di errori e di riduzione del finanziamento. Ora, invece, operiamo sulla base di certezze».

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