Veglia quaresimale all’Immacolata sabato scorso, 16 marzo

Veglia quaresimale all’Immacolata sabato scorso, 16 marzo
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Sabato scorso, 16 marzo, un gruppo di parrocchiani di Maria Immacolata si è riunito alle 20.30 nel cortile dell’oratorio, per vivere un breve ma intenso pellegrinaggio penitenziale. Dopo il canto “Il tuo popolo in cammino” è stato proclamato il vangelo secondo Giovanni, che parla del cieco dalla nascita al quale Gesù ridona la vista dopo avergli detto: ”Va’ a lavarti nella piscina di Siloe”. Al centro del cortile dell’oratorio era posto un tavolo con brocche d’acqua, che due celebranti hanno versato sulle mani dei fedeli come segno di purificazione. L’assemblea si è poi avviata verso il luogo del secondo momento della veglia di preghiera, dove a ogni partecipante sono stati distribuiti un foglietto di carta e un pezzetto di legno. Sul sagrato della chiesa era posto un braciere e sono state lette invocazioni di perdono: per il male fatto alla comunità e ai fratelli, i peccati di omissione, le critiche e le calunnie che hanno diviso la comunità, per tutte le volte che gli idoli del denaro e del potere hanno preso il posto di Dio nel nostro cuore, rendendolo sordo al grido dei poveri, e alle quali l’assemblea ha risposto Kyrie, Kyrie eleison. Poi ognuno dei presenti, dopo aver scritto sul foglietto la mancanza a cui è più soggetto nella vita e averlo avvolto al pezzetto di legno, lo ha gettato nel braciere che significa la misericordia di Dio che brucia e consuma tutto il male commesso e purifica anche tutto il bene compiuto. Al canto “Misericordias Domini in aeternum cantabo” i fedeli guidati dal celebrante e dagli altri sacerdoti sono entrati in chiesa, dove era illuminato solo il Crocifisso. E’ stato poi letto il vangelo secondo Marco, che racconta di Gesù e dei suoi discepoli giunti nella regione dei Geraseni. Lì a Gesù sceso dalla barca venne incontro un uomo indemoniato: viveva tra i sepolcri e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene e ceppi che spezzava. Gesù dopo avergli chiesto il nome intimò allo spirito immondo che possedeva quell’uomo di lasciarlo. Legione - questo il suo nome perché erano in molti - una volta liberato dal Figlio di Dio si mise a proclamare per la Decapoli cosa gli era successo, e tutti ne erano meravigliati. Dopo un commento al vangelo è stato esposto il Santissimo Sacramento per l’adorazione eucaristica, mentre i sacerdoti in vari punti della chiesa somministravano il sacramento della Riconciliazione. Dopo il canto “Tantum ergo” e le acclamazioni eucaristiche il parroco padre Gregorio Glabas è passato tra i fedeli per benedirli con l’ostensorio, poi il canto finale alla Vergine ha concluso la veglia di preghiera in vista della Pasqua.

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