Veglia pasquale con lo “streaming” per i fedeli di Châtillon
La tecnologia a supporto della fede? Succede un po’ dappertutto in questo periodo di pandemia, però nella parrocchia di San Pietro di Châtillon si è voluti andare oltre. Sabato scorso, 3 aprile, durante la veglia pasquale il distanziamento sociale e il divieto di assembramento avrebbero obbligato il parroco don Andrea Marcoz a cancellare il classico rito dell’accensione del cero pasquale con il fuoco davanti al sagrato della chiesa. Invece, grazie alla piattaforma Meet, la cerimonia si è svolta lo stesso e i fedeli accorsi alla funzione hanno potuto vedere in diretta la cerimonia sul maxi schermo che ormai da qualche mese è presente alla sinistra dell’altare.
“Abbiamo installato questo sistema video - afferma don Andrea Marcoz - per permettere ai fedeli di cantare. La pandemia ha fatto sparire dai nostri banchi i libretti con i canti, fotocopiare i testi ad ogni funzione sarebbe stato improponibile. Così abbiamo scelto un proiettore e uno schermo dal quale i fedeli possono seguire le canzoni durante le funzioni”. L’idea, neanche a dirlo, è arrivata dalla cantoria dei giovani, quella che anima la Messa prefestiva del sabato. Però anche la celebrazione domenicale, ormai da qualche tempo, si avvale della collaborazione di questo strumento tecnologico che alla vigilia di Pasqua è servito pure per trasmettere le immagini dell’accensione del cero pasquale.
“In questo anno abbondante di pandemia la tecnologia ci è spesso venuta in soccorso. - commenta don Andrea Marcoz - Penso a Whatsapp che mi permette di inviare ogni settimana il commento al vangelo a tanti contatti, alla pagina Facebook dell’Oratorio di San Martino di Pontey che ogni domenica trasmette in diretta la Messa. Come tutte le cose, però, bisogna fare attenzione: invito tutti a prestare molta cura nel scegliere i contenuti da seguire, perché le cosiddette fake news sono sempre dietro l’angolo”.
Don Andrea Marcoz conferma che il triduo pasquale dello scorso fine settimana “E’ stato sottotono rispetto al solito. A Châtillon possiamo fare sedere in tutta sicurezza trecento fedeli, viste le dimensioni della chiesa, ma tanti hanno ancora paura di tornare. Ho ricevuto diverse chiamate, soprattutto di anziani, che mi facevano gli auguri e mi informavano che non sarebbero venuti alla Messa. Molti si augurano di completare presto il loro percorso vaccinale per tornare a quel minimo di normalità di cui abbiamo tutti bisogno». «La tecnologia è un bene prezioso, ma dopo un anno del genere obiettivamente la gente ha bisogno di socialità. Speriamo di poterla riconquistare presto» conclude speranzoso don Andrea Marcoz.