Vecchio Rifugio Torino, congelato il progetto di trasformazione in centro congressi in quota

Vecchio Rifugio Torino, congelato il progetto di trasformazione in centro congressi in quota
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Nomine e bilancio sono stati al centro dell'assemblea generale dei soci (ne erano presenti 20) della storica sezione di Aosta (risalente al 1866) del Cai Club Alpino Italiano, che si è tenuta la settimana scorsa. Sono 630 gli iscritti che, con le sedi di Verrès, Gressoney e Torino, arrivano a circa 1.500 (le 4 sedi fanno capo al gruppo regionale Cai Valle d’Aosta guidato da Piermauro Reboulaz).

L’assemblea, presieduta da Pietro Giglio fino all’anno scorso presidente dell’Uvgam, nonché giornalista di montagna e impegnato nel consiglio direttivo della Sezione di Aosta negli anni Settanta, si è riunita per eleggere consiglieri e delegati e per approvare i risultati economici.

Nel direttivo della sezione sono stati eletti Françoise Rigat con 18 voti, Ubaldo Neri anche lui con 18 voti e Fausto Locatelli con 20. Come delegato nazionale Domenico Broglio (20 voti); i 4 delegati nell’assemblea regionale saranno Mirella Balliana che ha ottenuto 20 voti, Patrizia Besenval (20), Umberto Mapelli (18) e Piero Rosset (19), come revisore dei conti Maurizio Piffari, 20 voti.

Il presidente della sezione, don Ivano Reboulaz (foto), ha letto la relazione che illustra le attività svolte nel 2021: «Nel rispetto delle norme sanitarie, molte gite si sono svolte regolarmente, mentre il solo gruppo speleologico ha dovuto rinunciare alle proprie attività. La Commissione rifugi è stata ricostituita ed è composta da Domenico Broglio, Ubaldo Neri, Fausto Locatelli, Maurizio Castellan e Michele Furfaro. Sempre le misure anti Covid non hanno permesso di utilizzare il salone - in uso comune con l’Asiva - per le serate dedicate alla cultura della montagna».

Il bilancio consuntivo - approvato con 16 voti favorevoli e 4 astenuti - ha risentito negativamente della collaborazione con la Sezione di Torino riguardo alla gestione del nuovo Rifugio Torino, che ha portato 51 mila euro di perdite a causa dei mancati introiti per via della pandemia. Il commercialista ha suggerito l’eventualità di un’alienazione o di un comodato della parte del Rifugio Torino appartenente alla Sezione di Aosta per non continuare ad avere un impatto economico negativo anche nei prossimi anni. Per il vecchio Rifugio Torino, collegato al nuovo da 220 scalini interni, è per ora congelato il progetto, di cui si era parlato un paio di anni fa con il Fai, di recupero e sua trasformazione in museo o centro congressi in quota. Infine, dopo 2 anni, si vorrebbe inaugurare ufficialmente - insieme all’Asiva che si trova nello stesso immobile - la nuova sede della sezione in via Grand Eyvia. Grazie a un rapporto di collaborazione con la Biblioteca regionale e il Brel, il Cai di Aosta vorrebbe recuperare la propria biblioteca, inserendola nel circuito bibliotecario valdostano, e prima ancora l’archivio fotografico. «Il primo intervento riguarderà la conservazione del materiale fotografico e dei documenti inediti risalenti al 1800, in modo da metterli a disposizione di appassionati e studiosi» conferma don Ivano Reboulaz. «L’obiettivo è ricostruire una storia della Sezione di Aosta e valorizzare la cultura della montagna».

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