Vecchie Terme ed ex Grand Hotel Source Saint-Vincent si interroga sul loro futuro

Vecchie Terme ed ex Grand Hotel Source Saint-Vincent si interroga sul loro futuro
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Quale sarà il destino dell’ex Hotel Source e dell’edificio delle Vecchie Terme a Saint-Vincent? Come si procederà nei confronti della società che ormai 10 anni fa si occupò di fare eseguire i lavori di ristrutturazione dell’attuale complesso attraverso un project financing e che solo in parte ha rispettato i termini della convenzione con il Comune? Se ne discuterà con tutta probabilità a fine mese in Consiglio comunale quando si dovrebbe tornare, a distanza di un anno esatto, su di un argomento che sta a cuore a tutti gli abitanti di Saint-Vincent e che ciclicamente tiene banco anche in aula consiliare.

Le immagini parlano da sole: l’edificio che sorge in via Ponte Romano e il vecchio stabilimento in stile liberty denominato Fons Salutis, aperto fin dal 1770, in disuso da decine di anni, rientrano nel project financing con la Società Bonatti che risale ormai al 2012, quando fu aperto il nuovo complesso termale, gestito attualmente da La Via delle Terme di Genova, società che si occupa pure di Monterosa Terme ad Ayas.

Se le Terme in questo periodo stanno riprendendo a lavorare bene e tutti sono d’accordo sull’ottima gestione attuale, altrettanto non si può dire degli altri 2 punti focali della convenzione trentennale. L’impegno della società privata prevedeva infatti non solo gli interventi allo stabilimento termale più recente ma anche il ripristino delle Vecchie Terme e dell’ex Grand Hotel Source, 2 strutture per le quali i lavori non sono mai partiti.

«Noi abbiano grande stima per l’attuale gestione - afferma Carmen Jacquemet del gruppo di minoranza IIritit-Jacquemet - ma gli interessi della Bonatti non sembrano convergere nelle stessa direzione di quelli del Comune. Ai cittadini importa il mantenimento del valore storico, sanitario e culturale delle Terme. Una vera perla che deve essere valorizzata. Finché rimane solo una Spa, per quanto bellissima e funzionale, il turismo non può riprendere a girare nel modo giusto. La gente deve tornare a soggiornare nella cittadina, e non solo a fermarsi per una giornata o un fine settimana».

«Le Terme, sia nella parte legata al benessere che in quella storica, sono patrimonio di tutti e il fatto che il Consiglio comunale non sia reso partecipe delle azioni che l’Amministrazione sta intraprendendo mi pare sia una grave carenza. - puntualizza Maurizio Castiglioni del gruppo Saint-Vincent Insieme per cambiare - Vorremmo inoltre capire come mai altri stabilimenti erogano regolarmente le cure idropiniche e inalatorie mentre da noi queste pratiche sono ancora sospese».

Per l’albergo dismesso, il Source, risale a qualche tempo fa una manifestazione di interesse da parte di una società di Milano che avrebbe voluto destinare il complesso a struttura socio-assistenziale, ma poi tutto è rimasto fermo.

«La Giunta Borgio, pochi giorni prima della fine del suo mandato, aveva affidato tutto il dossier della questione Terme a un avvocato esperto in project financing, proprio per verificare se ci fossero gli estremi per aprire un contenzioso per inadempimento dei termini contrattuali. - sottolinea ancora Carmen Jacquemet, assessore nella procedente legislatura - Un’ultima azione della vecchia amministrazione, ritenuta necessaria, per tutelare gli interessi del Comune».

Nel mese febbraio dello scorso anno, la Giunta di Francesco Favre ha proceduto a revocare l’incarico al legale dando il via ad una linea d’azione completamente diversa.

«I nostri rapporti e la collaborazione con la Bonatti non si sono mai interrotti, e nel giro di qualche settimana la situazione dovrebbe sbloccarsi. - precisa il sindaco Francesco Favre - Le Terme stanno lavorando molto bene in questo periodo, grazie anche ai bonus emessi dallo Stato. Ora abbiamo in previsione una serie di lavori, sia per ciò che riguarda il taglio della vegetazione che per la messa in sicurezza delle strutture nel sito della Fons Salutis. Purtroppo non è una situazione semplice da gestire, abbiamo ereditato una situazione “ingessata” dalla precedente Amministrazione».

Il consigliere Erik Camos punta invece il dito sulla funicolare, ferma ormai da tre anni. «Il piano parcheggi di Saint-Vincent risale ai primi anni Novanta- spiega il consigliere - quando fu realizzato il parcheggio pluripiano interrato sotto l’Oratorio dal quale si raggiunge, tramite un ascensore, piazza Funicolare. Da lì attraverso l’impianto a fune, si raggiungevano le Terme. Il tutto per agevolare gli spostamenti verso le Terme ed evitare di intasare il parcheggio della struttura. Purtroppo da 3 anni la Funicolare è ferma in attesa della revisione che deve essere effettuata dopo 20 anni (e che spetterebbe sempre alla Bonatti). In un’ottica di mobilità sostenibile, di cui parla molto al giorno d’oggi, auspichiamo che si possa presto procedere alla riapertura di questo importante sistema di collegamento, che veniva utilizzato anche da molti cittadini».

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