Vecchia Aosta, la Regione sceglie Paolo Louvin per lo storico locale
Lo storico Ristorante Vecchia Aosta, chiuso da oltre un anno all’ombra della Porta Pretoria, ha una nuova gestione. Infatti la Giunta regionale, che ad agosto aveva deciso di procedere alla concessione dell’immobile, ha scelto - dopo l’esame dei 2 progetti presentati da parte di una apposita Commissione - la società Erbavoglio di Paolo Louvin (l’altro era di Il Capannone di Mascagni Simone & C), che da una decina d’anni gestisce il Ristorante Sur la Place in piazza della Cattedrale, a fronte di un canone annuo proposto di 55.100 euro. Per i primi 6 mesi del contratto è prevista la corresponsione del 50 per cento dell’affitto mensile, al fine di consentire le attività propedeutiche all’allestimento del locale. Il progetto gestionale di Paolo Louvin è sicuramente ambizioso e all’altezza del prestigioso ristorante, dato che «Prevede la valorizzazione dell’intero immobile, con recupero anche degli spazi posti a piano interrato (livello romano) - si legge nella sua dettagliata relazione di 30 pagine - e delle camere poste a piano terzo e sottotetto oltre, naturalmente, alla valorizzazione delle porzioni già adibite a ristorante dalle precedenti gestioni. Nello spirito del bando, la destinazione “Porta Pretoria” vorrà essere un luogo di accoglienza turistico-gastronomico al centro della parte storica romana della città di Aosta. L’idea della regionalità del luogo sarà ampliata dalla collocazione all’interno dei locali di spazi dedicati a vini e formaggi valdostani, prodotti di eccellenza della nostra regione. Con la partecipazione del negozio di affinamento di formaggi “Erba voglio” di via Monseigneur de Sales ad Aosta, si procederà inizialmente a destinare una delle porzioni voltate dell’interrato a zona di affinamento dei formaggi, per la valorizzazione del prodotto, la presentazione dello stesso in assaggi guidati nelle sale del ristorante». Paolo Louvin precisa: «Vorrei aprire il locale da mercoledì 1° dicembre. La mia intenzione è di proporre una enoteca e una fromagerie che siano delle vetrine di tutti i produttori valdostani. Il locale si sviluppa su 6 piani e mi piacerebbe realizzare all’ultimo piano, ma questo dovrà essere concordato con la Regione, 2 suites e una piccola spa per gli ospiti che vogliano vivere una esperienza immersiva». Paolo Louvin immagina inoltre di cambiare il nome del locale pur mantenendo la storica insegna e per quanto riguarda la cucina, oltre ad avvalersi della sua esperienza e dei consigli della sua compagna Giuliana Lamastra, sono in corso delle trattative con 2 rinomati chef. Uno proporrà un percorso tra i piatti della tradizione valdostana e l’altro un menu con un “taglio” particolare, dato che ripercorrerà i gusti e i sapori della via del sale spaziando tra i manicaretti di Piemonte, Liguria e Sardegna. «Insomma, - conclude Paolo Louvin - sempre nel rispetto delle peculiarità di questo locale che sono uniche, vorrei svecchiarlo per rinnovare il suo appeal, ma sempre in accordo con la Regione che ne è proprietaria».