Vasco Marzini: il geometra appassionato di arte, alta cucina e automobili d’epoca

Vasco Marzini: il geometra appassionato di arte, alta cucina e automobili d’epoca
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Dalla passione per le auto d’epoca a quella per l’arte, dalle ricerche per l’Accademia italiana della cucina all’impegno a favore dei più deboli con il Rotary Club. La scomparsa di Vasco Marzini lascia davvero un grande vuoto tra i tanti che lo conoscevano e lo apprezzavano per le sue doti umane e professionali. Nato il 5 febbraio 1947 ad Aosta, era iscritto dal 1973 al Collegio regionale dei Geometri della Valle d’Aosta. Aprì il primo studio in via Xavier de Maistre, nella Casa Charrey, poi si trasferì in via Monsignor de Sales e infine, negli ultimi anni, in corso Saint-Martin-de-Corléans. A lui si devono tanti interventi di pregio nell’edilizia privata, sia per nuove costruzioni che per ristrutturazioni. Socio storico del Rotary Club di Aosta, ricoprì la carica di presidente nell’anno 2013-2014, oltre a essere stato più volte vicepresidente, incarico che ricopriva ancora attualmente con presidente Monique Merlo. Peraltro firmò la progettazione e seguì in prima persona i lavori di costruzione del Bivacco Borroz-Rotary a Le Cuneux in Val Clavalité, realizzato nel 2006 dal Rotary Club di Aosta con il contributo del Comune di Fénis e della famiglia Borroz che ha donato il terreno. L’edificio è dedicato alla memoria di Egidio Borroz, alpinista e consigliere comunale dal 1990 al 1995. Personaggio dalla fine ironia, amava poi la pittura e da 4 anni era entrato a far parte dell’Associazione Artisti Valdostani, tanto che nel marzo del 2018 nella Saletta d’Arte comunale di via Xavier de Maistre, aveva allestito la mostra dal titolo “Vasco di Fiori - Dipinti variopinti di Vasco Marzini” per poi donare al Rotary un centinaio di suoi quadri - realizzati con la tecnica dell’olio su tela - per i quali aveva impiegato circa 2 anni di lavoro. Il ricavato della vendita delle opere fu destinato a finanziare il progetto “Dopo di noi” a favore di giovani disabili.

Un aspetto, quello della solidarietà, che gli stava particolarmente a cuore, dato che fu pure un sostenitore del Sistema Ollignan a Quart, il centro agricolo per persone diversamente abili. Inoltre, come ricorda Andrea Nicola, delegato di Aosta dell’Accademia italiana della cucina, «Vasco Marzini ha sempre partecipato con passione alla vita della Delegazione di Aosta dell’Accademia italiana della cucina. Il suo contributo non si è limitato alla costante presenza negli anni, Vasco ne era socio dal 1985, ma sarà sempre ricordato per la capacità di perseguire, con innati entusiasmo e allegria, gli obiettivi e lo svolgimento dei programmi prefissati. Tradizionalista, ma aperto a ragionate sperimentazioni enogastronomiche, negli ultimi anni si è distinto per la meticolosa ricerca per la stesura, con deposito notarile, della ricetta de La favò in collaborazione con il Comune di Aymavilles e “le depositarie” degli antichi saperi di questo piatto della nostra tradizione. Di lui sarà sempre apprezzata anche la vena artistica ispiratrice delle grafiche di molte copertine dei nostri menu». Vasco Marzini amava poi le automobili d’epoca, tanto che era socio da oltre 10 anni - e aveva ricoperto la carica di revisore dei conti - del Club Auto e Moto d’Epoca-Cameva. Possedeva una Lancia Beta Montecarlo e una Triumph Spitfire con cui, navigato da Augusto Jacod, partecipò a diverse edizione dell’Aosta-Gran San Bernardo nonché a gare di regolarità.

Vasco Marzini si è spento alle 23 di giovedì 4 novembre all’Hospice dell’Ospedale Beauregard di Aosta. Lascia la moglie Merinda Macori, Meri per gli amici, con la quale abitava in via Parigi - titolare del negozio Linea in via Gramsci -, e il figlio Marco, designer a Milano. I funerali saranno celebrati lunedì prossimo, 8 novembre, alle 10, nella chiesa di Sant’Orso.

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