Valtournenche, commenti positivi sul turismo nel mese di dicembre “Per il resto dell’inverno temiamo le disdette dell’ultimo minuto”
Tra disdette e ri-prenotazioni a causa della pandemia, le vacanze di Natale e Capodanno sono andate bene a Valtournenche e hanno visto comparire anche gli stranieri, da sempre affezionati alla località e attratti dal comprensorio sciistico di Breuil Cervinia. Se nei bar e nei negozi il cliente tipo, a dicembre e inizio gennaio, è stato il proprietario di una seconda casa, quindi perlopiù italiano, gli hotel hanno avuto punte di 90 per cento di ospiti internazionali, un po’ da tutta Europa - olandesi, tedeschi, svedesi, finlandesi, belgi, francesi, svizzeri, spagnoli e inglesi - e anche dall’America.
«Certo, il Capodanno è stato sobrio e rispettoso delle regole anti Covid. - commenta Barbara Vallet, titolare dell’Hotel Les Rochers, che festeggerà i 60 anni nel 2023, in località Singlin di Valtournenche - Da un lato si avverte nelle persone la voglia di stare all’aperto e di riprendere una vita normale, dall’altro serpeggiano un po’ di timore e di malinconia. Le presenze a dicembre sono state buone, anche se non ai livelli del 2019. Questa e la prossima settimana siamo invece a un terzo della capienza. Dal 22 gennaio a metà aprile la struttura dovrebbe essere piena, ma paventiamo disdette fino all’ultimo momento».
«Le richieste per i fine settimana sono buone, nonostante il calo fisiologico dei giorni feriali di gennaio. - dice dal canto suo Loredana Brunodet, proprietaria dell’Hotel Etoile de Neige - Dicembre si è concluso con un bilancio positivo, anche se è stato un caos per le tante disdette e ri-prenotazioni “last minute” a prezzi ribassati. Sicuramente non è un’annata paragonabile all’inverno 2019-2020, che era stato ottimo. Per i prossimi mesi abbiamo diverse richieste, ma tutte in attesa di essere confermate».
Grazie all’apertura degli impianti a metà ottobre, i flussi sono tornati buoni, se non altro nei fine settimana, fin da novembre nel negozio Les Gourmands di Tiziano Vuillermoz: «Abbiamo clienti affezionati, tra cui hotel di Breuil Cervinia, maestri di sci, disciplina che a mia volta ho insegnato per 28 anni, e proprietari di seconde case. Per tutto dicembre si è lavorato bene anche nei giorni feriali senza il calo dopo l’Immacolata. Forse dopo i “lockdown” la gente aveva voglia di tornare a sciare e di svagarsi. Nelle feste ho avuto anche belgi, francesi e qualche svedese, anche se meno rispetto agli anni pre-pandemia. Il mese di gennaio sarà tranquillo, con un calo fisiologico che potrebbe essere più accentuato del solito».
Non sono troppo preoccupati i bar, né il centralissimo Café des Guides, gestito da 3 anni e mezzo da Gabriele Berruti, né Lou Baraquin di Luna Gaspard in località Champlève, a 1.700 metri, sopra Valtournenche tra le piste di fondo e gli itinerari di sci alpinismo. «Non mi lamento dopo l’esperienza dell’anno scorso, - commenta Gabriele Berruti - anche se il calo rispetto al 2019 è piuttosto evidente. Tanti sono spaventati all’idea di entrare in posti al chiuso, altri sono in quarantena. Non essendo sulla strada ma di fronte alla chiesa, non siamo notati dal cliente di passaggio, ma più dai frequentatori abituali di Valtournenche, perlopiù italiani, soprattutto nelle vacanze di Natale. Gli stranieri di solito aumentano da gennaio in poi per le settimane bianche, che quest’anno saranno un po’ un’incognita».
Lou Baraquin, aperto per il secondo inverno, ha iniziato a lavorare nei fine settimana dal 4 dicembre. «E’ il nostro primo inverno con flussi normali. Da Natale in poi abbiamo iniziato a vedere tanto via vai, soprattutto di italiani, con pochi stranieri, in particolare belgi e inglesi. - dichiara Luna Gaspard - Saremo sempre aperti fino a tutto il mese di aprile, poi riapriremo a giugno dopo una chiusura di circa un mese. Il fatto di essere in un luogo strategico per gli sport invernali e di essere anche biglietteria per il fondo ci fa da volano».