Valpelline, Volontari del Soccorso in lutto per la scomparsa di Massimo Sbaraglia

Valpelline, Volontari del Soccorso in lutto per la scomparsa di Massimo Sbaraglia
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Il cuore generoso di Massimo Sbaraglia si è fermato domenica scorsa, 27 marzo, all’Ospedale Mauriziano di Torino dove era entrato venerdì 25 a causa di un intervento chirurgico per 3 bypass alle coronarie. Dopo l’operazione, però, è subentrata un’emorragia e quindi un’infezione. Massimo Sbaraglia non ha più ripreso conoscenza ed è spirato all’età di 76 anni. Il suo era un volto noto a Valpelline, dove si era trasferito dopo aver conosciuto Gabriella Jordaney che aveva sposato il 13 giugno 1992. Il nome di Massimo Sbaraglia è indissolubilmente legato ai Volontari del Soccorso della Valpelline, Associazione che aveva voluto nel 1992 e che era stata costituita con un atto notarile nell’ufficio di Emile Chanoux il 25 marzo 1993, sottoscritto anche da Rosanna Nex, Giuseppe Schiavoni, Giuseppino Coccu, Susy Robbin, Giovanni Fasoli e Dilva Cheillon. Un’intuizione, quella di Massimo Sbaraglia, che risultò preziosa non solo per la Valpelline ma per l’intera Valle d’Aosta. Ricoprì il ruolo di Presidente fino al 1° gennaio 1999 quando gli succedette Maurizio Lanivi, attuale sindaco del paese che ricopre tuttora tale carica. «Dobbiamo a lui se i Volontari della Valpelline esistono - dichiara Maurizio Lanivi - e sono diventati una realtà che è notevolmente cresciuta negli anni, tanto che ora l’Associazione conta 104 soci e 126 volontari attivi, 55 impegnati in campo sanitario e gli altri nella Protezione Civile, nel 118 e nei servizi sociali. Proseguiremo la nostra attività nel solco del suo esempio e nel suo ricordo».

D’altro canto Massimo Sbaraglia aveva dedicato la sua vita al servizio della comunità indossando la divisa dei carabinieri. Nato il 17 luglio 1945 a Roma, si era arruolato nel 1965 e dopo il corso per sottufficiali a Torino ricevette il grado di vicebrigadiere per poi essere promosso brigadiere. Il suo primo incarico fu a Vercelli, quindi al Nucleo Informativo di Aosta. Successivamente aveva comandato le stazioni dell’Arma a Cogne, prima, e a Villeneuve, poi. Qui aveva conosciuto la futura moglie Gabriella Jordaney che era la direttrice dell’Ufficio postale del paese. Successivamente venne trasferito per 8 anni alla caserma Mirafiori di Torino, sempre con funzioni di comando, per poi rientrare ad Aosta dove coordinò il Nucleo Operativo. In congedo dal 1991 con il grado di sottotenente e insignito della Medaglia militare d’oro Mauriziana, la sua vita era ormai a Valpelline dove dal 2000 al 2006 gestì pure le baite dell’Enel. Uomo attivo, deciso nelle sue scelte, Massimo Sbaraglia non si è mai risparmiato per il prossimo, aiutando con slancio chiunque avesse bisogno. Lo dimostra il fatto che dopo aver fondato l’Associazione dei Volontari della Valpelline si era messo a disposizione per guidare l’autoambulanza. Aveva un carattere riservato e una sua grande passione era la lettura: divorava letteralmente libri e giornali ed era sempre informato su tutto. Inoltre, grazie alla lunga esperienza nell’Arma dei carabinieri, aveva la capacità di valutare correttamente le persone al primo colpo d’occhio.

Ieri, venerdì 1° aprile, sono stati celebrati i funerali e a rendergli omaggio erano presenti anche gli amici e colleghi dell’Associazione Nazionale Carabinieri oltre naturalmente ai Volontari del Soccorso della Valpelline. Lascia la moglie Gabriella Jordaney e i figli Fabrizio di 52 anni - padre degli adorati nipoti Federico di 20 anni e Nicolò di 18 anni - e Gianluca di 51 anni.

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