Valpelline e Ollomont scommettono sulla seconda vita dei siti minerari
Si è tenuta nel pomeriggio di sabato scorso, 14 ottobre, nella Sala consiliare del Comune di Valpelline, la conferenza stampa di chiusura del progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia - Svizzera VA 2014/2020 “MiMonVe - Le miniere intorno al Mont Vélan”. Avviato nel 2019 con una gestazione complicata dalla pandemia, il progetto vede l’Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin come capofila, i Comuni di Ollomont e di Valpelline, la Regione Autonoma Valle d’Aosta come partner valdostani e il Comune di Val de Bagnes, nel Canton Vallese, come partner svizzero e mira a migliorare la vivibilità dei territori di montagna a beneficio dei residenti e turisti, partendo dalla salvaguardia e dalla valorizzazione del patrimonio storico minerario.
MiMonVe giunge al termine nella soddisfazione collettiva, ma i suoi partner sono trasparenti nei confronti delle criticità incontrate, in primis la difficoltà, da parte degli enti comunali, di gestire nella quotidianità la complessità del progetto a causa della crisi di risorse umane e professionali. Per il sindaco di Valpelline Maurizio Lanivi è ora importante saper guardare congiuntamente al futuro: «L’obiettivo è fare rete sia in quanto parco minerario sia con altri parchi minerari, ma anche partecipare a nuovi bandi europei. I siti saranno chiusi sino al 15 aprile: l’idea è quella di coinvolgere gli operatori locali nell’organizzazione di visite guidate periodiche destinate alle scuole».
Anche Ollomont, che vede riqualificato il sito minerario con il recupero delle gallerie di Balme e Saint-Jean e che presenta oggi un parco avventura e un laboratorio di archeometallurgia finalizzati alla promozione di attività ludico-creative e scientifico-didattiche, si sta muovendo nella direzione dell’apertura. «La sfida che ora ci attende è la ricerca di una gestione al fine di poter aprire i siti per il maggio del 2024» ha evidenziato il sindaco David Vevey. Ribadita la presenza della Regione accanto ai Comuni da parte di Davide Sapinet, assessore alle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente: «La Regione è sempre al fianco dei Comuni. Cercheremo di lavorare nel rafforzamento del dialogo: oltre a consegnare alla cittadinanza la storia, questo è un momento di rilancio, soprattutto dopo il periodo pandemico. Ora è necessario pensare alla gestione».
Fondamentale negli intenti, tanto per Ollomont quanto per Valpelline, il recupero della memoria, la custodia del passato e la salvaguardia di un tempo in cui il profilo economico dei Comuni era diverso rispetto a oggi. «Le miniere erano fondamentali in questa vallata. - ha osservato David Vevey - Nell’Ottocento la presenza di 250 minatori ha comportato un forte sviluppo economico e demografico: nella metà del XIX secolo Ollomont contava 500 abitanti contro i 170 attuali. Poter visitare la sua miniera significherà poter scoprire la storia e ripercorrere le tracce di personaggi storici che vi sono passati come Innocenzo Manzetti, a cui era stata commissionata la pompa idrovora per svuotare i pozzi delle miniere e Emma Strada, il primo ingegnere donna laureato in Italia, che ha lavorato alla realizzazione di una galleria di accesso alla miniera dove oggi c’è il magazzino di stoccaggio delle fontine di Frissonière».
I lavori sulle strutture sono pressoché ultimati, ma saranno a regime per l’inizio ufficiale dell’attività turistica, previsto per il maggio 2024.