Vallo di Quincinetto, il Comune deve anticipare i soldi: “Andremo al Ministero a protestare”

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A seguito della conferma che il progetto del vallo di contenimento per la caduta dei detriti dalla frana in località Chiappetti - formulato dalla Sav dopo l’installazione della provvisoria rete paramassi - sarà sottoposto al Ministero delle Infrastrutture entro il mese di maggio, con avvio dei lavori previsto nel secondo semestre del 2023 - così come dichiarato dal presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin -, il sindaco di Quincinetto Angelo Canale Clapetto, da anni in prima fila per risolvere la situazione, ridimensiona alquanto la soddisfazione riguardo l’interesse valdostano. «Con un progetto approvato all’appalto di 1 milione e 820mila euro per la sistemazione della base del conoide, ci troviamo ora nella paradossale situazione che questi decreti ministeriali, per loro natura, impongano l’anticipo della somma al Comune, cosa grave e inattuabile, perché certo non possiamo farcene carico». Quello di Canale Clapetto, esasperato da una lotta estenuante non tanto contro le imprevedibilità degli eventi naturali quanto contro una burocrazia lenta, contraddittoria e ostacolante, è un grido d’allarme che va oltre la realtà di Quincinetto, perché nelle stesse condizioni sono anche tutti gli altri Comuni beneficiari dei fondi emessi da tali decreti, tutti però vincolati dall’anticipo delle somme dalle casse comunali. «Ci ha penalizzato il rimpallo di responsabilità e competenze nel tempo. - prosegue Angelo Canale Clapetto - Uno stato di emergenza non si è concretizzato perché in fondo non vi sono abitazioni in immediato pericolo e l’autostrada si può chiudere nel peggiore dei casi, per noi non era possibile attivare un presidio attivo 24 ore su 24 per monitorare i movimenti della frana e oggi sta alla Sav dare comunicazioni di emissione di ordinanze di chiusura per le emergenze ma intanto i tempi si sono dilatati, anche il vallo non è ancora pronto quando già doveva essere stato predisposto né si sa quanto tempo sarà necessario al riguardo. Ma la questione più grave è sempre quella dello sbloccare i soldi, che ci sono ma sta al Comune anticiparli e poi con quali garanzie di rimborso e in che tempistiche, dopo la loro rendicontazione?»

Con una frana in movimento, monitorata ma imprevedibile nei suoi assestamenti, che minaccia di cedere in ogni momento, scaricando a valle 20 milioni di metri cubi di materiale roccioso, il tempo che passa è un fattore rilevante e non più tollerabile, complici anche le pastoie e le incertezze burocratiche che remano contro. «Troppe incertezze, troppi cavilli, troppa teoria e troppe parole in mancanza di fatti concreti. - si lamenta il Sindaco - Dov’è la sussidiarietà? Qui l’obiettivo è ancora lontano e ciò vale anche per la questione del ponte di Quincinetto, che è strettamente legata alla frana. Bisognerà andare direttamente al Ministero per ottenere chiarezza, perché c’è un limite a tutto, anche alla decenza».

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