Valle d’Aosta Futura: «L’inquinamento elettromagnetico non allarma la politica»

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In una nota Valle d’Aosta Futura interviene sull’approvazione nell’ultimo Consiglio Valle del disegno di numero 152 di mercoledì 10 luglio scorso “Disposizioni in materia di stazioni radioelettriche e di postazioni di radio-telecomunicazioni. Modificazione alle leggi regionali del 4 novembre 2005 numero 25 e del 12 marzo 2002 numero 1”. «Iniziativa di legge con un iter alquanto “anomalo”: - osserva Valle d’Aosta Futura - presentata il mercoledì 10 luglio, passata in Commissione giovedì 18 luglio senza alcun approfondimento in Commissione sugli aspetti tecnici e di impatto sull’ambiente e sulle persone, senza neppure un parere del Corecom e votata “all’unanimità” dalla sola maggioranza poiché l’opposizione compatta, al momento della discussione e conseguente votazione, ha abbandonato l’ aula, soi-disant per “protesta”, per stigmatizzare l’assenza dell’ Assessore agli Affari europei, innovazione PNRR e Politiche nazionali per la montagna Luciano Caveri, promotore dell’ iniziativa di legge».

Le principali finalità del disegno di legge sono volte al trasferimento della gestione delle competenze relative ai siti e alle postazioni di telecomunicazioni pubbliche dagli enti locali alla Regione, per ottimizzarne la pianificazione; promuoverne un'unitaria e uniforme gestione ; realizzare nuovi siti attrezzati ed eventualmente nuove postazioni e attuare il processo di trasformazione digitale degli enti locali. «Autonomia, federalismo, potere degli enti locali, - osserva Valle d’Aosta Futura - valori e concetti da ricordare una volta all’anno, ma che non vengono più né difesi, né attuati in questa nostra regione. Relativamente al tema in oggetto, nessuno ha posto quesiti sui rischi a medio e lungo termine dell’impatto sulla salute pubblica, sulla flora e sulla fauna della sommatoria degli effetti biologici causati dall’esposizione amplificata delle radiazioni della telefonia mobile attuale (2G, 3G, 4G, LTE) e delle radiazioni 5G conseguenti anche all’ attuale innalzamento dei limiti di emissione delle antenne SRB da 6V/m a 15V/m. Nessuno ha segnalato la necessità di valutare azioni amministrative finalizzate ad impedire l’esposizione della popolazione a fonti addizionali di inquinamento elettromagnetico. Nessuno ha fatto presente che la ricerca scientifica ha già riscontrato effetti biologici potenzialmente responsabili di patologie neuro-degenerative, come l’Alzheimer, patologie ormonali, a danno della fertilità, nonché rischi per la flora e la fauna, anche al di sotto degli attuali limiti di legge. Nessuno ha richiamato la legge numero 36 del 2001 finalizzata, come dal nome stesso della norma, alla “protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, e comunitari, a partire dal principio di precauzione sancito dall’articolo numero 191 del “Trattato sull’Unione Europea” (già articolo numero 174 del T.C.E.), di diretta applicazione, frequentemente richiamato nel diritto nazionale e secondo cui “la protezione della salute ha la precedenza sulle considerazioni economiche”». Perciò Valle d’Aosta Futura pone «Una domanda a tutti loro: la responsabilità, in capo ai sindaci valdostani riguardo alla tutela della salute dei loro cittadini, sarà da oggi in capo all’assessore Caveri e alla maggioranza regionale che ha votato la legge?». Valle d’Aosta Futura «Sollecitata anche da molti cittadini, continuerà con diverse iniziative a tenere viva l’attenzione sul tema dell’inquinamento elettromagnetico augurandosi che le Istituzioni comunali e regionali non si sottraggano alle loro responsabilità in materia di tutela della salute pubblica. A futura memoria...».

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