Valle d’Aosta di nuovo in arancione «Cambiare l’automatismo dei colori»
Il presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato nel pomeriggio di ieri, venerdì 7 maggio, un’ordinanza per contestualizzare su tutto il territorio regionale le misure di contenimento del contagio previste per la zona arancione, classificazione che sarà confermata a partire da lunedì 10 maggio dall’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, la cui pubblicazione è prevista oggi, sabato 8.
Il provvedimento, oltre a recepire le norme nazionali vigenti per la zona arancione, consente gli spostamenti su tutto il territorio regionale, in deroga alla norma nazionale, tra le 5 e le 22, in particolare per usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune o per svolgere le attività motorie all’aperto consentite dalle norme.
A partire da lunedì 10 maggio, saranno inoltre consentiti l’ingresso e la circolazione all’interno di parchi zoologici e faunistici nel rispetto delle linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali.
Dal Bollettino di aggiornamento dell'emergenza Covid-19 diffuso dalla Regione, sulla base dei dati dell'Usl, nelle ltime 24 ore in Valle d'Aosta sono stati rilevati 51 nuovi casi positivi al Covid-19 a fronte di 219 persone sottoposte a tampone. Il numero complessivo delle vittime dall'inizio della pandemia è sempre 461. I contagiati attuali sono 630, 20 in più di giovedì 6 maggio. I pazienti ricoverati all'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta sono 36, di cui 9 in terapia intensiva. I guariti sono 31.
Nella settimana dal 30 aprile al 6 maggio sono stati registrati 187 nuovi casi positivi su 100.000 abitanti, ben lontano dalla soglia dei 250 che hanno fatto scattare la zona rossa. L'indice Rt puntuale è ampiamente sotto l'1, la pressione sull'Ospedale “Parini” si è allentata.
i dati delle vaccinazioni
In Valle d'Aosta l'11,2 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale per il Covid-19 (media nazionale 10,9 per cento) a cui si deve aggiungere un ulteriore 16,7 per cento che ha ricevuto solo la prima dose. E' quanto riportato nel monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, relativo al periodo compreso tra mercoledì 28 aprile e e martedì 4 maggio. La percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 58,4 per cento (più il 28,6 per cento solo con prima dose), nella fascia tra i 70 e i 79 anni il 19,1 per cento (42,2 per cento) e nella fascia tra i 60 e i 69 anni il 10 per cento (44,3 per cento). Complessivamente la situazione del contagio nella nostra regione continua a migliorare. In particolare, si riduce l'indicatore relativo ai casi attualmente positivi per 100mila abitanti e si registra una diminuzione dei nuovi casi. Risultano sotto la soglia di saturazione i posti letto in area medica e in terapia intensiva occupati da pazienti positivi.
l’automatismo dei colori
Martedì scorso, 4 maggio, la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato 2 proposte di emendamento presentate dagli uffici regionali in vista della conversione, in sede parlamentare, de cosiddetto Decreto riaperture. Tali proposte emendative, tenendo conto delle specifiche condizioni regionali, permetterebbero una valutazione più coerente con la reale situazione epidemiologica locale, con particolare riferimento alla classificazione delle zone di colore. In particolare, il primo emendamento prevede che possa venir meno l’automatismo dell’introduzione della zona rossa legata al solo valore numerico dei 250 casi per 100mila abitanti, nei casi in cui gli altri indicatori di monitoraggio - come ad esempio l’RT puntuale - siano compatibili, invece, con uno scenario di tipo 1 (basso rischio), ai sensi del documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”.
Il secondo emendamento è, invece, volto a richiedere di prolungare la validità del certificato verde Covid-19 a far data dal completamento del ciclo vaccinale a 12 mesi - in sostituzione dei 6 mesi attualmente previsti -, coerentemente con quanto approvato dal Parlamento europeo giovedì 29 aprile per il Certificato dell’Unione Europea Covid-19, il cosiddetto Green Pass.
«Confidiamo che gli emendamenti da noi proposti e approvati in Commissione Salute - sottolinea l’assessore Roberto Barmasse - riescano a ottenere quell’occhio di riguardo che il nostro contesto regionale, così specifico, merita. Contesto che non sempre consente di applicare tout court le norme approvate a livello nazionale, senza che questo comporti penalizzanti ripercussioni per la nostra realtà».
sulle immunizzazioni
La vaccinazione dei valdostani di età superiore agli 80 anni, iscritti al Servizio Sanitario Regionale, è in fase di conclusione: i dati relativi alla Categoria “Anziani over 80” - aggiornati venerdì scorso, 30 aprile - riportano, su un totale di 9.580 soggetti, 7.787 vaccini eseguiti in prima dose. Tra questi ultimi, 5.178 persone hanno ricevuto la seconda dose. Sono in prenotazione 153 persone. Gli over 80 che hanno rifiutato la vaccinazione sono 925. Nelle Residenze sanitarie assistite risultano vaccinati 918 anziani con prima dose di cui 740 con la seconda, su un totale di 923. Dunque risulta aver concluso l’iter vaccinale circa l’80 per cento degli ospiti, mentre 20 persone devono ancora ricevere il vaccino e 5 non sono vaccinabili.
Le vaccinazioni eseguite a domicilio, per i soggetti segnalati dai medici di famiglia, sono attualmente 825 e appartengono a tutte le fasce di età. Le somministrazioni ai soggetti “non deambulabili” sono in corso.
«Avevamo programmato di concludere le vaccinazioni degli over 80 con la fine del mese di aprile e l’inizio di maggio - dichiara il direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona - e possiamo dire che le nostre previsioni sono state rispettate. Considerando che ai 9.580 soggetti in elenco bisogna sottrarre quelli vaccinati nelle Residenze sanitarie assistite, a domicilio e coloro che hanno espresso diniego alla vaccinazione, si può dire che abbiamo raggiunto, complessivamente, circa il 95 per cento della popolazione target, ovvero dei cittadini di età superiore agli 80 anni, nei tempi che ci eravamo prefissati. Sicuramente, la massima percentuale raggiungibile».
Per quanto riguarda la categoria “Elevata fragilità: persone estremamente vulnerabili”, su un totale di 14.027 soggetti, a venerdì 30 aprile risultano vaccinate con prima dose 8.500 persone, 2.463 con seconda dose e 3.231 già prenotate. Sono in corso le ulteriori prenotazioni per chi non è ancora prenotato.
In forza di questi dati (60,6 per cento prime dosi, 17,56 per cento seconde dosi), si prevede di concludere la somministrazione delle prime dosi entro la fine del mese di maggio.
«La maggiore disponibilità di vaccini e il potenziamento logistico dei centri vaccinali ci permettono di accelerare in maniera importante - sostiene il direttore sanitario dell’Usl Guido Giardini - e i dati lo dimostrano: nel solo mese di aprile la somministrazione delle prime dosi è stata più che raddoppiata rispetto al mese di marzo ed è 3 volte superiore a gennaio e febbraio. La stessa cosa si può dire per l’inoculazione delle seconde dosi». I dati: 16.905 prime dosi in aprile, 4.575 seconde dosi. A marzo rispettivamente 7.833 e 2.892, a febbraio 4.113 e 3.098, a gennaio 4.265 e 1.619.
«Trasmettiamo quotidianamente i nostri dati al Ministero della Salute, in base alle somministrazioni effettivamente eseguite e secondo i parametri richiesti, che sono soggetti a frequenti variazioni - puntualizza il direttore amministrativo Marco Ottonello - e a volte, in base alle tabelle e ai criteri di lettura ed elaborazione, ci troviamo al di sopra di “metà classifica” oppure “sul podio”, come è stato, ad esempio, per la percentuale di somministrazioni su vaccini consegnati. Riteniamo molto più utile concentrarci sull’attivazione di tutte le procedure amministrative e contabili necessarie per il costante reperimento delle risorse umane necessarie per il rispetto dei target di vaccinazioni previsti dalla programmazione nazionale e regionale, al fine di sopperire alla ben nota carenza di medici ed infermieri a livello nazionale».