Vallée Santé ha presentato le osservazioni al Piano della salute “Il nostro sistema sanitario continua ad essere un problema”
Hanno sfidato il freddo ed i mali di stagione i 9 membri del Comitato Vallée Santé che nel pomeriggio di mercoledì scorso, 17 novembre, in un angolo di piazza Caveri, ad Aosta, con vista sull’Assessorato regionale della Sanità, hanno voluto esprimere pubblicamente «il loro pensiero» sul Piano regionale della salute.
«Il sistema sanitario continua ad essere un problema per la Valle d’Aosta. - ha evidenziato Enzo Blessent, presidente del Comitato, già funzionario dell’Usl - E’ sotto pressione ma non vediamo un’uscita dal tunnel per una gestione nuova. Abbiamo verificato che sono stati tagliati altri fondi per la sanità ed anche se l’assessore Roberto Barmasse ha fatto una battaglia per avere maggiori finanziamenti nella maggioranza non è stato recepito questo messaggio e lui ha dovuto accettare quello che collegialmente avevano deciso, con la sottostima della spesa rispetto al necessario. C’è un aumento delle liste d’attesa, che è collegato a tutta la gestione del sistema ospedaliero e permane una scarsa attenzione alla gestione del territorio. Ancora, esistono criticità legate alla gestione della pandemia che non sono state risolte e che continuano ad essere tali, invece di pensare ad una soluzione alternativa ai tamponi».
Per Nives Paroli, caposala in pensione, «il Piano è scritto bene, ispirato da altre realtà che sono molto più avanti di noi, ed è autocritico. Ammette che ci sono grosse difficoltà, con il fatto che l’ospedale ed i territorio non si parlano per questioni di tipo organizzativo e che una frammentazione dei servizi e una confusioni di ruoli dirigenziali hanno portato a grosse problematiche. Siamo forse la regione che ha una spesa pro capite più alta in Italia con dei risultati che non sono stati fra i migliori, e lo abbiamo visto anche durante la pandemia».
«Il Piano presenta tante cose che sono condivisibili - ha aggiunto Paolo Pierini, primario di urologia in pensione - soprattutto per quanto riguarda il concetto che al centro di tutto ci deve essere il paziente, mentre prima era basato sull’operatore sanitario e l’ospedale al centro, con il territorio sempre autoreferenziato. Per quanto riguarda l’ospedale, noi siamo assolutamente contro la ristrutturazione, con la nuova area H24, con la torre ginecologica-pediatrica che è fuori da quest’area, con le sale operatorie separate, che vogliono dire costi maggiori e possibilità di interazione molto minori. Sappiamo però che per motivi economici, di tempo e funzionali è meglio un ospedale nuovo».