Valda Hürzeler, tra Svizzera e Italia per poi veder «sbocciare» la Courmayeur di oggi

Valda Hürzeler, tra Svizzera e Italia per poi veder «sbocciare» la Courmayeur di oggi
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La comunità di Courmayeur si è stretta alla famiglia di Valda Hürzeler nel pomeriggio di mercoledì scorso, 18 settembre, per l’ultimo saluto a una donna che aveva aiutato Courmayeur a gettare le basi per diventare la raffinata stazione turistica che oggi conosciamo. Di origini per metà svizzere da parte di papà e per metà valdostane da parte di mamma, Valda Hürzeler, nata a Courmayeur il primo aprile 1936 - che ci sia una relazione tra la sua simpatia e la sua data di nascita? -, ha saputo conciliare usi, tradizioni, lingue e persino religioni diverse e affrontare dure prove con coraggio, serenità e ottimismo.

La mamma Lidia Grivel è figlia di quell'Henry divenuto famoso nel mondo alpinistico per aver forgiato i primi ramponi e per essere il fondatore della ditta che ancor oggi porta il suo nome. Il papà Walter, nato a Chamonix nel 1906 ma di nazionalità svizzera, era il quarto di sei figli di Emile, falegname e cercatore d'oro, e di Maria Klebs, suonatrice di chitarra.

Papà Walter Hürzeler sposa Lidia Grivel a ventiquattro anni. Lui era protestante e lei cattolica e le figlie, Valda e la sorella Rosetta, protestanti valdesi. Grazie alle origini paterne hanno potuto mantenere la doppia cittadinanza italo-elvetica. Nell'estate del 1942 alcune famiglie svizzere si offrono di ospitare per le vacanze i bambini elvetici residenti in Italia e anche le sorelline Hürzeler partono. Valda a Schwyz e Rosetta a Zurigo. Il 15 settembre Mussolini chiude le frontiere e duemila bambini rimangono in Svizzera con i genitori in Italia.

I contatti con la famiglia sono scarsi, ma appena può il padre Walter si reca da loro valicando anche in inverno il Col Ferret per accompagnare degli ebrei in fuga o portare corrispondenza agli esuli in Svizzera, e rientrando da contrabbandiere carico di beni al tempo introvabili in Italia.

Nel novembre del 1945 finalmente le due sorelle rientrano a casa, trascorrono l'inverno a Courmayeur, dove il papà già prima della guerra aveva cominciato a costruire sci nel suo laboratorio di falegnameria insieme con il fratello minore Eugenio.

Nell'immediato dopoguerra il padre Walter intuisce le potenzialità turistiche anche invernali della località e, consapevole che la sua attività non era certo ideale per le sue due figlie, sfruttando il fatto che Rosetta in Svizzera aveva studiato alla scuola alberghiera, amplia con le sue mani il fabbricato in cui viveva e lavorava realizzando alcune stanze da dare in affitto ai turisti, poi realizza poco distante un nuovo piccolo fabbricato che diventa pensione. Presto la vende e con il ricavato realizza, sul fabbricato originario, l'hotel che chiamerà Svizzero. Dà così un lavoro alla moglie e alle due figlie e proprio quest'anno si celebrano i settant’anni dalla prima licenza, intestata a Lidia, ottenuta nel 1954. Quando alla fine degli anni Cinquanta fu costruita la diramazione della statale 26 per servire il Traforo del Monte Bianco, l'hotel già esisteva.

L'Albergo Svizzero, passato al figlio di Valda, Ludovico Colombati, è quindi un pezzo di storia del turismo di Courmayeur. Tutto in legno, dentro e fuori, ha sempre lavorato moltissimo anche con i clienti stranieri perché si parlava bene francese e tedesco.

Valda Hürzeler era sposata con Alberto Colombati, nato a Pesaro il 14 settembre 1929, e scomparso nel 2013 a 83 anni. Il destino di Colombati ebbe una svolta nel 1958, quando con degli amici giunse in Valle d'Aosta per le vacanze di fine anno. Il gruppo avrebbe dovuto alloggiare al Royal ma non c'era abbastanza posto per tutti. Perciò Alberto Colombati e un amico furono dirottati all'Hôtel Svizzero, di proprietà della famiglia della sua futura moglie, Valda Hürzeler appunto. I due si innamorarono e nell'aprile del 1960 si sposarono. A marzo dell'anno successivo nacque il loro unico figlio, Ludovico. Nel frattempo Alberto Colombati fu assunto come dirigente al Traforo del Monte Bianco che era in fase di costruzione. Circa un anno dopo l'apertura del tunnel, l'8 marzo del 1965, fu nominato cavaliere del lavoro. Dopo essere andato in pensione, iniziò ad aiutare la moglie nella conduzione dell'albergo partecipando attivamente alla ristrutturazione con ampliamento dell'Hôtel Svizzero, avvenuta a partire dal 2003, rivestendo anche la presidenza dello Sci Club Courmayeur. Valda Hürzeler lascia il figlio Ludovico, sposato da 31 anni con Donata Bérard, e le due nipoti Marta e Beatrice, queste ultime quarta generazione nella gestione familiare dell'hotel di proprietà.

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