«Val Ferret, no alla privatizzazione» Raccolta firme, il Sindaco ribatte

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Rimane alta l’attenzione sulla Val Ferret dopo l’introduzione della regolamentazione degli accessi avvenuta nel mese di dicembre. Le posizioni del Comune sono però chiare: si andrà avanti su questa linea. L’ultimo spunto arriva da una petizione online («Fermiamo la privatizzazione della Val Ferret e della montagna») pubblicata su www.change.org e che ha già raggiunto circa 200 adesioni. Primo firmatario è Antonio Pungitore che non ha gradito la sperimentazione, in vigore fino al prossimo mese di maggio, che punta a regolarizzare gli accessi alla vallata laterale e che in futuro dovrebbe riguardare anche la Val Veny. La petizione punta il dito in particolare sui prezzi applicati ai parcheggi per gli accessi alla valle.

«Quello che vorrei condividere è il dissenso nei confronti dell'ordinanza 5361 del comune di Courmayeur che di fatto in via "sperimentale" prima in Val Ferret e presumibilmente in un secondo momento in Val Veny introduce accessi a pagamento (o meglio parcheggi a pagamento) con tariffe diciamo non proprio popolari (giusto per dare un'idea 20 euro per una giornata, 10 euro per 4 ore e solo 1 ora gratuita). Inoltre il 90 per cento di tali introiti spetterà all'ente privato che di fatto gestirà gli accessi e solo il 10 per cento al comune di Courmayeur (senza quindi avere ritorni sul territorio in termini di servizi). Tutto questo senza potenziare il servizio pubblico delle navette e/o garantire parcheggi e servizi alternativi adeguati», scrive Antonio Pungitore che aggiunge: «Poter fruire della montagna nei limiti e nel rispetto della stessa è un diritto di tutti che deve prescindere dall'aspetto economico o dal ceto sociale di appartenenza. Essere ambientalisti è una cosa mentre di fatto "svendere" un bene pubblico al miglior offerente è tutt'altra cosa».

«Da quando è entrata in vigore l’ordinanza, gli accessi alla Val Ferret stanno andando decisamente meglio rispetto al passato. - replica il sindaco di Courmayeur Roberto Rota - La situazione è chiara, i posti a disposizione sono 90, di lì non si scappa. In passato capitava che salissero anche 150 auto con il risultato che 60 di esse venivano lasciate ai bordi della strada, con evidenti problemi per il passaggio dei bus navetta e dei mezzi di soccorso. Il nuovo sistema sperimentale ha l’obiettivo di definire un accesso alla valle contingentato e limitato agli effettivi stalli di sosta a disposizione, nel pieno rispetto dei luoghi».

Il Sindaco respinge anche la considerazione che riguarda lo scarso numero di mezzi alternativi (i bus navetta). «Nel fine settimana ne passa 1 ogni 10 minuti, non mi pare poco. L’alternativa è salire a piedi, come faccio io da anni: sono sufficienti 25 minuti» puntualizza Roberto Rota.

Il Sindaco non nasconde che qualche criticità, trattandosi un sistema sperimentale, esiste. «Il nostro obiettivo è a fine stagione tirare le somme della sperimentazione, ad esempio migliorare il sistema dei qr code che vengono assegnati ad albergatori e ristoratori per fare salire i propri clienti. - conclude - Ma una cosa è evidente: se vogliamo che la Val Ferret sia più ordinata e meglio gestita, la strada da seguire è questa».

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