Vaccinati in 60mila, però la Valle d’Aosta si prepara ad affrontare la quarta ondata
Sono 10 i positivi rilevati nelle ultime 24 ore in Valle d'Aosta, a fronte di 296 casi testati. Uno solo guarito. Sale a 60 il numero dei positivi attuali. È ancora ricoverato nel Reparto Malattie Infettive dell'Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta l'unico paziente positivo che nelle ultime 3 settimane ha necessitato di cure ospedaliere. I restanti 59 soggetti che hanno contratto il virus sono in isolamento domiciliare. È quanto emerge dal bollettino quotidiano della Regione emesso ieri, venerdì 30 luglio. Intanto, all’Usl Valle d’Aosta si fanno i conti con gli obiettivi in tema di vaccinazioni. I dati sono stati comunicati giovedì scorso, 29 luglio, e sono quindi aggiornati al giorno precedente, mercoledì: i 60mila valdostani vaccinati con 2 dosi e gli 80mila con la prima dose sono traguardi raggiunti. I valdostani considerati “da vaccinare” sono 110.612. I dati certificano che il 49,86 per cento della popolazione (pari a 55.148 persone) ha ricevuto 2 dosi di vaccino, mentre al 68,76 per cento (76.053) è stata somministrata la prima dose. «Più valdostani si vaccinano - evidenzia l’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali Roberto Barmasse - e meno siamo a rischio di ospedalizzazione e meno circolano le varianti del Coronavirus. Sono molto soddisfatto del risultato: ora bisogna estendere la vaccinazione in vista della riapertura delle attività e della scuola a settembre».
Vaccini e vaccinati
Secondo l’ultimo aggiornamento di lunedì 27 luglio, la Usl Valle d’Aosta ha a disposizione 756 dosi di Pfizer, 2.013 di Astrazeneca, 2.948 di Moderna e 3.378 di Janssen (Johnson & Johnson). Intanto si cominciano a contare anche le vaccinazioni sui giovanissimi, «Quelli che hanno più voglia di andare in giro e di incontrare i loro coetanei» commenta la direttrice della Struttura complessa di Igiene Sanità pubblica dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” Marina Verardo. Nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni sono state somministrate 904 prime dosi, tra i ragazzi di 16 e 17 anni, 658 hanno ricevuto la prima dose e 119 anche la seconda. Per i maggiorenni, fra i 18 e i 29 anni, 7.397 hanno avuto la prima dose e 2.534 tutte e 2 quelle previste. Le percentuali crescono, quasi sempre, in proporzione all’età, così come la prima attenzione era andata ad alcune categorie “sensibili” per la professione svolta ma soprattutto per l’età avanzata. Hanno ricevuto 2 dosi di vaccino il 23,76 per cento dei 30-39enni, il 43,21 per cento dei 40-49enni, il 67,11 per cento dei 50-59enni, il 59,65 per cento dei 60-69, il 79,74 per cento dei 70-79enni, l’83,31 per cento degli 80-89enni e il 78,90 per cento di chi ha 90 o più anni.
Effetto Green pass
«In Valle d’Aosta riscontriamo una grande adesione alla campagna di vaccinazione. - commenta il direttore generale dell’Usl Marco Ottonello - Abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci avevano dato e ora, con il Green pass, abbiamo registrato effettivamente un incremento notevole delle richieste». La campagna di sensibilizzazione, la cui seconda fase inizia in questi giorni con cartellonistica, sulla carta stampata e sul web, dà i suoi effetti nel momento in cui il Governo nazionale raccomanda il passaporto vaccinale non solo per viaggiare all’estero ma anche per accedere a strutture come bar e ristoranti. «Abbiamo analizzato i dati dallo scorso settembre ad oggi - riferisce il direttore sanitario dell’Usl Guido Giardini - perché la situazione dell’estate 2020 veniva dopo mesi di confinamento ed ancora non ci si poteva muovere liberamente, mentre quest’anno facciamo i conti con le zone bianche e la riapertura delle strutture ricettive. Dopo l’ondata autunnale e quella primaverile, i dati italiani, e anche quelli valdostani che hanno lo stesso andamento, indicano un’impennata nelle scorse settimane seguita però da una minore crescita di casi. È innegabile l’impatto della campagna vaccinale, un grande lavoro di squadra».
La direttrice della Struttura complessa di Igiene e Sanità pubblica Marina Verardo aggiunge: «Pensavo che avremmo raggiunto i risultati attesi entro la metà di agosto e invece ci siamo già arrivati. Questo è un buon segno. Siamo alla fine della nostra terza ondata ma la sorveglianza deve essere attenta, non possiamo abbassare la guardia. Gli operatori sanitari sono stanchi, lo sono anche quelli amministrativi e del volontariato nonché di Protezione civile. La sorveglianza ci dice che allo stato attuale ci sono casi importati, costantemente monitorati, per fortuna in questo momento non diffusi nella regione».
La parola d’ordine è quindi monitorare, ma anche intervenire subito. «Il problema - osserva Marina Verardo - è che le persone contagiate non sono in condizioni preoccupanti e questo rischia di far abbassare la guardia. Riteniamo che continuare le vaccinazioni degli ultra 50enni e dei 60enni, unitamente a quella sui giovani su base volontaria, permetta di arrivare all’autunno senza nessuna quarta ondata, nonostante ci siano sia la variante delta che quella inglese».
Cosa succederà a settembre?
«Il Green pass è sicuramente un ottimo strumento generale - conclude l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - penso che sia lo strumento che ci permetterà in futuro di poter mantenere aperte le attività e di andare a scuola in presenza. Anche per questo è essenziale che il personale scolastico e quello sanitario siano vaccinati, è la condizione per esigere il Green pass a chi frequenta questi ambienti». «Speriamo che i numeri dei contagi siano bassi come ci attendiamo, - auspica il dottor Guido Giardini - quindi entro l’1,5. Per i ricoveri si prevede di utilizzare inizialmente solo le malattie infettive e speriamo di fermarci lì. Un'altra decina di pazienti potrebbe utilizzare una struttura limitrofa all'attuale triangolo il quale poi avrà anche funzione di terapia intensiva Covid, ma ci auguriamo con numeri molto bassi».