Utile record a 164 milioni, ai dipendenti bonus da 1.500 euro Approvato il bilancio: fatturato 2022 a 1 miliardo e 728 milioni
Un utile record, cresciuto del 52,7 per cento sul 2021 prima delle imposte, degli ammortamenti e degli oneri finanziari, e del 23 per cento sull'anno precedente al netto. La Cva ha approvato mercoledì scorso, 3 maggio, il bilancio consolidato. Il gruppo, nel 2022, ha generato ricavi per 1 miliardo e 728 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 295 milioni di euro (più 52,7 per cento rispetto al 2021) e un utile netto di 164 milioni (più 23 per cento). Il patrimonio netto si attesta attorno a 879 milioni. Nel panorama delle principali «utility» italiane, il gruppo Cva ha incrementato il portafoglio di attività, «consolidando la leadership tra gli operatori energetici da fonti totalmente rinnovabili a livello nazionale» si legge in una nota. L’organico medio è stato di 647 persone (più 8,8 per cento nuove assunzioni di cui il 98,5 per cento con contratti a tempo indeterminato).
Nel 2022, il gruppo ha lavorato per l'attuazione del proprio Piano industriale al 2026 accelerandone il completamento con l'acquisizione, finalizzata a inizio 2023, del gruppo Sistemi Rinnovabili e l'avvio della partnership nell'agrivoltaico con la Bonifiche Ferraresi spa. Le 2 operazioni consentiranno al Gruppo di accrescere sostanzialmente la propria potenza installata, al 31 dicembre 2022 di 1.104 megawatt (934 idroelettrico, 157,5 eolico e 12,5 solare). Per quanto riguarda il rating, le agenzie Moody's e Fitch mantengono inalterato il proprio giudizio rispettivamente di Baa2 (outlook negativo) e BBB+ (outlook stabile).
«L'attenta gestione che da sempre ha caratterizzato il gruppo ci ha fornito solide basi per affrontare un anno complesso e difficile sotto i profili finanziario, regolatorio e climatico, allo stesso tempo cogliendo le diverse opportunità di crescita che vi emergevano. - commenta Marco Cantamessa presidente della Cva - Anche nel 2022 l'attenzione ad uno sviluppo sostenibile del gruppo ha consentito di ottenere risultati economici e industriali fortemente positivi, e di estrema rilevanza per il tessuto economico in cui operiamo e per tutti i nostri portatori di interesse».
Anche nel 2022, «grazie alle positive scelte strategiche sia in ambito industriale sia finanziario, il gruppo ha conseguito un altro risultato storico sotto il profilo economico - dice Giuseppe Argirò, amministratore delegato - garantendo un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e finanziaria dell'azienda che, in questo esercizio, ha posto le basi per raccogliere importanti risultati in termini di sviluppo industriale, traguardando anticipatamente i target previsti per la diversificazione della propria capacità produttiva». Giuseppe Argirò conclude: «La solidità reputazionale sui mercati finanziari e la nostra capacità di generazione di cassa ci consentiranno di effettuare questi importanti investimenti, che avranno ricadute positive per i territori in cui operiamo, sia in termini di qualità del servizio sia di valore aggiunto prodotto. L'incremento del 52,7 per cento del margine operativo lordo dimostra la capacità del gruppo e delle sue persone di cogliere le opportunità espresse dal mercato in cui opera».
Bonus ai dipendenti
«Alla luce degli importanti risultati conseguiti» il gruppo Cva ha deliberato di «riconoscere a tutta la popolazione aziendale un premio straordinario» di 1.500 euro, «uguale per ciascun lavoratore».
Le modalità e i tempi di erogazione del premio «saranno definite nei prossimi giorni con le parti sociali».
Il gruppo ha prodotto meno energia rispetto all'anno precedente, soprattutto dall'idroelettrico a causa della siccità. La produzione di energia rinnovabile è stata di 2.371 gigawattora; nel 2021 erano stato 2.819, il 26 per cento in più. Nel dettaglio, la produzione è stata di 2.063 gigawattora da fonte idroelettrica e 308 gigawattora da fonte eolica e fotovoltaica, garantendo la copertura nel 2022 del 2,41 per cento della produzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili, con una lieve diminuzione rispetto agli esercizi precedenti.
La diminuzione è dovuta principalmente al minor apporto di energia prodotta da fonti idroelettriche, che ha segnato un calo del 17,15 per cento, dovuta alle «sfavorevoli condizioni climatiche».