“Uomini, territorio e nomi di luogo nell’alta valle del Lys”
Ieri, venerdi 1° dicembre, alle 17.30, alla Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean, è stata inaugurata la mostra dal titolo “Uomini, territorio e nomi di luogo nell’alta valle del Lys”. Nata dalla collaborazione tra il Centre d’études francoprovençales René Willien di Saint-Nicolas e l’associazione di Gressoney Walser Kulturzentrum, con il supporto dell’associazione Augusta di Issime, l’iniziativa si inserisce nel solco delle ricerche lanciate dal Cefp da qualche anno sulle rappresentazioni della spazialità in area francoprovenzale, presentate nel convegno organizzato a Saint-Nicolas nel novembre 2022 dal titolo “Grammaires de l’espace et relation au territoire”, di cui sono in fase di edizione gli atti. «Dopo l’area francoprovenzale e le particolarità emerse in quell’ambito, lo stile cognitivo peculiare, come si dice nel gergo della materia, era importante interrogarsi sulla presenza o meno di analoghi sistemi di riferimento spaziale in altre lingue alpine» spiega Christiane Dunoyer, coordinatrice delle ricerche.
Da questi ultimi studi nei comuni di Gressoney-La- Trinité e Gressoney-Saint- Jean per il titsch e di Issime per il töitschu, è nata l’idea di una mostra, per restituire parte dei dati raccolti alla popolazione locale e ai visitatori della valle. Così attraverso testi, grafici e fotografie accattivanti, firmate da Beppe Busso, Daniele Camisasca, Enrica Carello, Paola Cipriano, Andrea Gallo e Gianni Thumiger, il pubblico sarà accompagnato nella scoperta delle relazioni che le comunità walser hanno intrecciato nel corso dei secoli con il loro ambiente di vita attraverso il loro modo di nominare i luoghi e di esprimere il movimento sul territorio. «La mostra è dedicata a un argomento molto affascinante che attraverso la lingua locale permette in qualche modo di dipingere la conformazione del nostro territorio di alta montagna, caratterizzato da spazi, piani e livelli molto eterogenei» commenta Nicola Vicquéry, presidente del Walser Kulturzentrum, che invita il pubblico a visitare la mostra e che sottolinea la ricchezza di avverbi e preposizioni dei dialetti tedeschi.