Università, la resa dei conti si sposta al prossimo consiglio accademico

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I toni si sono fatti di giorno in giorno più accesi attorno alle vicende dell'Università della Valle d'Aosta, a partire da lunedì 4 marzo, quando un gruppo di docenti ha ufficialmente sfiduciato il rettore Fabrizio Cassella, raccogliendo molte firme tra docenti e amministrativi dell'ateneo. L'incontro del rettore con il presidente della Regione Antonio Fosson, che è anche presidente del senato accademico, poi il comunicato stampa di Presidente e assessore con delega all'Iniversità Chantal Certan, sono stati solo il preludio alla richiesta di revoca arrivata alla vigilia del Consiglio regionale di mercoledì scorso, 6 marzo, dove si è ancora parlato dell’Ateneo.

«Abbiamo ricevuto da quattro membri del senato la richiesta di revoca del Rettore da parte del consiglio accademico. - spiega Chantal Certan - Per ora la prossima convocazione è prevista per venerdì 22 marzo e la richiesta dovrebbe essere aggiunta all'ordine del giorno». «Il Rettore non si può sfiduciare» ha ribadito più volte Antonio Fosson: nel piccolissimo ateneo valdostano, infatti, è nominato dal consiglio accademico che sceglie in una terna di nomi proposti dal senato, dove almeno uno è esterno alla struttura valdostana. In più, né lo statuto né il regolamento prevedono una sostituzione, sfiducia o revoca del Rettore, che resta in carica quattro anni e può essere rinominato per due volte, per un totale di dodici anni. Nel senato mancano altre due figure: un rappresentante del Ministero e un prorettore, quest'ultima tra le mancanze contestate dai docenti ma, dicono fonti universitarie, dopo Elena Cattelino, nominata nel 2006 e riconfermata fino al 2011 - e che lasciato nel 2010 per motivi di salute - e Michele Vellano, per il periodo dal 2010 al 2011, nessuno degli interpellati ha più dato la propria disponibilità.

I rimproveri a Cassella

Nel comunicato stampa di lunedì 4 , firmato dai docenti Marco Alderighi, Elena Cattelino, Maria Grazia Monaci, dal rappresentante dei ricercatori Massimo Angelo Zanetti e dal rappresentante degli amministrativi Matteo Rigo, si sottolinea come «grave» la proposta del Rettore di attribuire al suo ruolo «il potere di decidere sulle attività attribuite da Statuto agli organi collegiali e di revocare delibere già adottate. Difficile credere si possa ricostruire un rapporto di fiducia all'interno di organismi collegiali che egli stesso ha chiesto di sospendere».

Negano le ingerenze politiche: «Ricordiamo che la constatazione dell’impossibilità di proseguire la collaborazione con il professor Cassella è partita dall'interno dell’Università della Valle d’Aosta, da larga parte dei docenti e del personale tecnico-amministrativo» e sottolineano l'impegno «assai limitato» per quanto riguarda la presenza in Università.

La reazione del Rettore è stata forte: «Sarà costretto a difendermi nelle sedi opportune» ha detto, ottenendo nel pomeriggio di lunedì 4 un incontro con il presidente Antonio Fosson. L'assessore Chantal Certan però non è stata avvisata in tempo e il comunicato congiunto è uscito il giorno dopo, senza rettore, in cui «il presidente Fosson e l'assessore Certan auspicano che le diverse posizioni espresse in questi giorni possano trovare una sintesi costruttiva».

La richiesta di revoca

Il giorno stesso però, martedì 5, è arrivata la richiesta di revoca da parte del senato, assimilata il mercoledì mentre, in Consiglio Valle, l'ex assessore all'istruzione, il leghista Paolo Sammaritani, chiedeva ragione dei disordini all'attuale assessore Chantal Certan. Tutto è rimandato al prossimo consiglio accademico che, intanto, non sarà il 22 perché la data non è stata concordata e quel giorno il Rettore è impegnato altrove, ma ha proposto altre date, entro la fine di marzo. La revoca è in analogia alla legge Gelmini del 2010, ma non è detto che si possa procedere. Anche la terna dei candidati del 2015 è esaurita: Serenella Besio è in forze all'università di Bergamo e Chiara Mauri sta per prendere incarico in altra sede.

«Il senato potrebbe comunque essere convocato pro tempore dal decano dell'ateneo, il professor Gianni Gorla - spiegano in università - oppure dal decano del senato Elena Cattelino, ma non essendo regolamentato dallo statuto di ateneo non si può sapere».

I nuovi accordi

Intanto continuano i pourparler tra il rettore Fabrizio Cassella, il presidente della Regione Antonio Fosson e l'assessore all’Istruzione Chantal Certan, con riunioni informali e conoscitive.

«Non ho mai mancato un consiglio accademico - precisa il Rettore in una comunicazione al consiglio - e non ho confermato la seduta del Senato il 22 gennaio perché i punti all'ordine del giorno non rappresentavano alcuna urgenza. Nel frattempo la situazione si è ulteriormente complicata per la decisione del Presidente di convocare il Consiglio dell'Università il 14 febbraio (poi rimandato a giovedì 28, ndr) con l’ordine del giorno e il piano di sviluppo predisposto dagli uffici, senza avere il riguardo istituzionale di informarmi prima del contenuto: di qui sapete tutto, nel senso che ho fatto delle proposte di modifica sia all’ordine del giorno che al piano (beninteso senza intendere modificare le parti già approvate dal Senato) che non hanno ricevuto alcuna considerazione da parte del Presidente» argomenti che al momento non sono ancora stati ripresi nei diversi colloqui.

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