Unione Popolare, campagna «d’antan» davanti alla Cogne

Unione Popolare, campagna «d’antan» davanti alla Cogne
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Campagna elettorale «vecchia maniera» per i militanti di Unione Popolare con un volantinaggio davanti all’ingresso della Cogne martedì scorso, 20 settembre. La lista che fa riferimento all’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris è andata davanti allo stabilimento di Aosta per parlare a coloro che, a detta loro, rappresentano il loro potenziale elettorato.

«Siamo qui di fronte alla Cogne perché per noi di Unione Popolare il lavoro è un elemento fondamentale della nostra risposta politica» commenta Francesco Lucat, candidato al senato per Unione Popolare. «Senza un riscatto del lavoro che da 30 anni è parcellizzato, frantumato e senza diritti non si andrà da nessuna parte. Il degrado della democrazia è rappresentato per noi dal degrado dei limiti del lavoro - continua Francesco Lucat - e noi siamo del parere che bisogna ricominciare da questa realtà per ricostruire un tessuto democratico serio che in Italia manca da moltissimo tempo». Francesco Lucat psiega anche perché a suo avviso i lavoratori della Cogne potrebbero essere potenziali elettori del suo progetto politico. «Distribuire volantini ai lavoratori è più facile per noi perché hanno molta più coscienza politica, ed è qui che dobbiamo ripartire, ovvero dalla classe operaia. Noi ci rivolgiamo anche alle donne - continua Francesco Lucat - perché sono escluse o penalizzate dal mondo del lavoro, e pagate di meno». Francesco Lucat ritiene che la campagna elettorale della sua lista ha riscontrato più difficoltà rispetto alle altre. «Abbiamo dovuto correre come dei leprotti e senza mezzi perché non avevamo risorse. Se pensiamo che il centro destra aveva un camion con sopra dei pannelli enormi, noi abbiamo fatto tutto autofinanziandoci e contando esclusivamente sulle nostre forze. I manifesti elettorali li abbiamo affissi noi di persona perché non avevamo soldi per pagare qualcuno che facesse il lavoro. Non abbiamo né santi in cielo né consiglieri regionali che possano disporre di risorse a noi da troppo tempo ignote - sottolinea Francesco Lucat - e speriamo di superare lo sbarramento e di tornare ad avere dei rappresentanti». Riguardo l’astensionismo: «Abbiamo constatato tanta disaffezione al voto, e questo è preoccupante. Molti ci rispondono quasi vantandosi che non vanno a votare. Questo credo che sia l’effetto del degrado della nostra democrazia - continua Lucat - perché centro destra e centro sinistra hanno fatto le stesse cose e quindi noi ci troviamo con difficoltà a far recuperare una coscienza politica alle persone». Dello stesso avviso anche la candidata alla Camera Loredana De Rosa: «Questa campagna elettorale è stata molto concentrata e noi che siamo un gruppo numeroso ci siamo trovati in un lasso di tempo brevissimo sempre in prima linea. Tutti quanti hanno puntato sul discorso del voto utile - continua Loredana De Rosa - però questo concetto a mio avviso può solo favorire l’astensionismo perché praticamente ti viene detto che o voti determinati partiti oppure stai buttando via il tuo consenso». Secondo Loredana De Rosa anche in Valle d’Aosta c’è chi ha puntato su questo. «Liste di sinistra che si sono poste come le uniche vere liste progressiste e questo non va bene. Noi siamo per i diritti civili, per l’uguaglianza ma non ci siamo mai permessi di dire che siamo gli unici che affrontano questi temi come hanno fatto altri». Loredana De Rosa spiega infine il senso del progetto di Unione Popolare in Valle d’Aosta. «La nostra lista può fare un buon risultato anche tra queste montagne. Le percentuali sono importanti, e sono sicuro che nella nostra regione potremo fare un risultato anche maggiore rispetto al nazionale».

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