Union e autonomisti a congresso verso la ricomposizione E’ la fase delle quote: «Tutti devono essere rappresentati»

Union e autonomisti a congresso verso la ricomposizione E’ la fase delle quote: «Tutti devono essere rappresentati»
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Sarà sabato 28 ottobre a Pont-Saint-Martin il congrès straordinario dell’Union Valdôtaine che preparerà la strada alla réunion, o meglio alla nascita della cosiddetta «nuova Union». Analogo percorso congressuale affronteranno le altre componenti autonomiste i cui rappresentanti si sono stretti la mano a Saint-Vincent il 18 maggio scorso, nel nome - e nel ricordo - di Emile Chanoux.

Dopo un’estate di incontri e riunioni, decolla quindi il processo di ricomposizione dell'area autonomista. Questo primo passaggio, quello dei congressi di ottobre, sarà il momento in cui gli organi dei movimenti approveranno le norme transitorie con la previsione di modifiche statutarie. E soprattutto daranno il via libera al documento che indicherà il cammino da intraprendere da ottobre al «congressone», l’appuntamento (primavera 2024?) che sancirà a tutti gli effetti la ricomposizione dell’area autonomista e farà rinascere l’Union Valdôtaine. Con uno sguardo al primo appuntamento elettorale: le elezioni europee di giugno.

Proprio questo documento è ciò a cui stanno lavorando le segreterie - attraverso apposite commissioni - dei movimenti. Si sono confrontate sui possibili contenuti scambiandosi la bozza del testo che nei prossimi giorni andrà all’esame dei rispettivi organismi.

«Ci abbiamo lavorato anche durante l’estate e so bene che la discrezione usata in questa fase è stata “scambiata” per assenza, ma non è così. - dichiara Cristina Machet, presidente dell’Union Valdôtaine - Presto toccherà alle nostre sezioni e al Conseil Fédéral. L’Uv è strutturata e quindi vuole i suoi tempi, è giusto che sia così. Adesso è importante che si capisca che il congrès di ottobre non coinciderà tout court con la réunion, sarà piuttosto il momento nel quale si stabilirà la strada da intraprendere per la ricomposizione autonomista».

Siamo ancora alla fase della diplomazia insomma. «Esatto, e la viviamo sapendo che le aspettative dei valdostani rispetto alla nuova Union sono forti. Intanto abbiamo rotto quel brutto meccanismo per il quale, ormai da anni, ci si incontrava e magari ci si guardava in cagnesco perchè io sono dell’Uv, tu dell’Uvp e l’altro dell’Alpe». Detto questo, il momento di transizione sarà comunque delicato: è la fase delle quote. «E’ giusto che ognuno venga rappresentato, altrimenti sarebbe bastato dire “Volete entrare nell’Union? Fate la tessera”. Dopo però saremo tutti unionisti. Sono ottimista, ormai è cosa fatta» conclude Cristina Machet.

«Cosa fatta» anche per Albert Chatrian, portavoce di Alliance Valdôtaine-Vda Unie, altro azionista dell’operazione. «Il governo regionale, questa Giunta e questa maggioranza autonomista progressista stanno lavorando bene e le ultime leggi approvate prima della pausa estiva hanno dato risposte alla collettività» afferma Chatrian. «A casa nostra dobbiamo decidere noi le sorti della nostra comunità. Mi riferisco per esempio alla questione del Tunnel del Monte Bianco: è necessario farci sentire. D’altronde che interesse possono avere i partiti nazionali per una comunità di poco più di 100mila abitanti? Se fosse per loro, per esempio, ci sarebbe ancora un ospedale attivo nella nostra regione? Basta vedere cosa è successo neanche tanto distante da noi». Albert Chatrian torna alla politica: «Il percorso iniziato il 18 maggio sta entrando nel vivo, siamo allo scambio dei documenti per definire il da farsi successivo. Per fine ottobre andremo anche noi a congresso, con l’obiettivo di organizzare l’appuntamento decisivo per la ricomposizione, questo dopo l’approvazione del documento unitario da parte delle assise dei singoli movimenti». Su una questione è già sintonia con Cristina Machet: «Certo è importante che tutti siano rappresentati nei vari organismi, questo è il lavoro che ci attende nel breve termine» rileva Chatrian.

«Un’amministrazione forte ha bisogno di una base politica forte. Il percorso partito il 18 maggio è la novità politica del 2023 e lo sarà del 2024, scenario che si deve tradurre in slancio e visione. Una prospettiva che ci dimostra che abbiamo visto lungo - conclude Albert Chatrian - a non scegliere la “virata a destra”».

Elly Schlein ad Aosta

Intanto in casa dem ieri, venerdì 15 settembre, è stata la grande giornata di apertura della Festa dell’Unità con la presenza della segretaria nazionale Elly Schlein, ospite d'onore.

La rassegna continuerà questo fine settimana, il programma: oggi sabato 16 settembre alle 17 si parla di “Scuola e università” con Jean-Pierre Guichardaz, assessore regionale, Simona D’Agostino della Cgil scuola e Alessia Demé della CISL scuola. A moderare Sofia Colombini, segretaria Giovani Democratici.

Alle 18.30 l’appuntamento è con l’incontro “Europa e futuro” con Brando Benifei, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo, Eliana Canavesio, co-presidente di Volt Italia e Sara Timpano, funzionaria ed esperta in fondi europei, con la moderazione di Fulvio Centoz.

La serata prosegue con un apericena - anche in questo caso è gradita la prenotazione - ed il concerto dei TNT che propongono musiche anni ‘70-‘80-‘90.

Domenica 17 settembre alle 10.30 ci sarà l’assemblea regionale aperta con Chiara Gribaudo, vice presidente del Pd, che torna in Valle d’Aosta per parlare di salario minimo e parità di genere. Con lei interverranno il segretario regionale Luca Tonino, Paolo Cretier, capogruppo Consiglio regionale, e Cecilia Lazzarotto, direzione nazionale.

Seguiranno storie raccontate e cantate di Bobo Pernettaz e Roberto Contardo.

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