Una telecabina per la viabilità delle valli Courmayeur cerca finanziatori: 150 milioni

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Un sistema misto tra impianto a fune e su rotaia. È stato battezzato «Nuovo trasporto alpino» e, nelle idee del Comune di Courmayeur, potrebbe rivoluzionare la mobilità verso la val Ferret e la val Vény, collegando anche gli abitati del capoluogo e di Dolonne. Redatto per il Csc - il Centro servizi Courmayeur srl, partecipata comunale - dallo studio di ingegneria Dimensione Ingenierie di Torino e dalla WePlan di Asti, prevede un'ipotesi di spesa di 155 milioni di euro per la costruzione di 8 tronchi di telecabina, 3 di rotaia, 12 stazioni con magazzini per le cabine e per gli altri servizi, un parcheggio pluripiano nella zona del campo sportivo di Entrèves e 10 navette elettriche. Il progetto è stato illustrato nel Consiglio comunale riunito nel pomeriggio di ieri, venerdì 29 aprile.

«È un'idea progettuale. Non andiamo ad approvare nessun progetto, nessun impegno di spesa, nessun obbligo per il Comune di Courmayeur» esordisce prudente il sindaco, Roberto Rota. Che specifica: «Se ci sarà un semaforo verde del Consiglio, la giunta andrà a cercare fondi, che siano privati, statali o europei. La grossa difficoltà è quella del costo. Il Comune di Courmayeur non ha le capacità economiche nemmeno per fare un progetto preliminare, così come in questo momento la Regione». Tutto parte dalla necessità di collegare la val Ferret. Rota aggiunge: «Nelle giornate di punta, ci sono quasi 2.000 auto che salgono, poco meno in val Vény. Girano 36 navette al giorno in val Ferret, 20 in val Vény. Ci sono veicoli in sosta in ogni luogo, la gestione con i bus è problematica».

I problemi da superare, per ipotizzare il collegamento via telecabina tra il fondovalle e Planpincieux, sono tre. Rota li spiega: «Quello tecnico, ma lo studio ci conferma la possibilità di giungere lì con un impianto a fune, salendo verso il Rifugio Bertone e il Mont de la Saxe e scendendo a Planpincieux. Quello ambientale e geologico, ma gli approfondimenti con questo incarico hanno confermato che non ci sono siti con frane, valanghe o esondazioni. Ora resta la parte economica: è un sogno molto costoso». Il documento parla dei fondi del Pnrr, ma i tempi sarebbero strettissimi. «Banche o fondi, anche esteri, potrebbero essere interessati a questo progetto. Se arriva qui il fondo del Qatar e dice “vorrei realizzare un progetto del genere” gli diremo “a noi sta bene”. Ma potrebbe essere interessata la stessa Courmayeur Mont Blanc Funivie», la società che gestisce il comprensorio sciistico della località.

Oltre al collegamento con la Val Ferret, che partirebbe dal campo sportivo di Entrèves, lo studio ipotizza altre linee: una che dal centro di Courmayeur arrivi al campo sportivo, con una diramazione fino al piazzale Grivel a Dolonne; una seconda, su rotaia, che prosegue verso la funivia del Monte Bianco Skyway e la funivia della Val Vény, che nei piani sarebbe sostituita da una linea di telecabina. Anche la seggiovia Peindeint lascerebbe il posto al nuovo trasporto, che raggiungerebbe (estate e inverno) La Zerotta, in val Vény. Il costo dell'impianto sarebbe di 100 milioni; 30 milioni servirebbero per le 12 stazioni; 20 milioni per il parcheggio pluripiano; 5 milioni per 10 navette elettriche per collegare Planpincieux all'Arpnouva, testata di valle della val Ferret, e La Zerotta con la testata della val Vény. Funzionerebbe 300 giorni l'anno, per 16 ore al giorno.

Roberto Rota chiede subito, con un autoemendamento, di stralciare la relazione tecnica del Csc sull'opera, non portandola all'approvazione del Consiglio. «Stralciare un allegato di questa portata non può essere fatto con un emendamento» attacca il capogruppo di minoranza, Stefano Miserocchi, ex sindaco. Che sul dettaglio del progetto non ha nascosto un certo scetticismo. «Quello che mi lascia perplesso è che lo studio Dimensione Ingenierie presenta un suo brevetto - spiega Miserocchi - e una proposta commerciale, ricevuta da uno studio su un proprio brevetto, in cui è citata anche la Bartholet. È una proposta di parte che mi lascia molto stupito, in negativo. In più, mancano gli elementi tecnici per capire se certamente si può fare».

L'ex sindaco parla anche degli aspetti ambientali: «Si parla di un “impatto ambientale e paesaggistico che, seppur modesto, richiede la dovuta attenzione”. Mi sembra una presa in giro: il nuovo impianto va in cima al Mont de la Saxe, con inserimento di tracciati aerei e piloni, colate di cemento in aree incontaminate, dove a parte rifugi e alpeggi non c'è niente». Dopo un breve dibattito e una sospensione per una conferenza dei capigruppo, il Consiglio ha votato all'unanimità una delibera che prende atto dello studio, ma non approva alcun progetto di fattibilità tecnico-economica come indicato nella delibera originaria.

Il Consiglio comunale dei giovani

La seduta del primo Consiglio comunale dei giovani di Courmayeur è convocata per le 17.30 di venerdì 6 maggio e avrà luogo nella sala consiliare del Municipio. Saranno eletti il Presidente del Consiglio, il Vicepresidente e il segretario verbalizzante, che rimarranno in carica per l’intero mandato del Consiglio stesso, individuato inizialmente in 3 anni. Tra i suoi obiettivi, quello di indicare una lista delle esigenze dei giovani abitanti di Courmayeur, stabilirne le priorità e definire almeno un progetto pilota che verrà finanziato dall’Amministrazione.

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