“Una sorpresa molto gradita”

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“Per il suo impegno nello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale”. E’ questa la motivazione che ha spinto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a conferire a Egidio Marchese, l’emblema dello sport per i disabili in Valle d’Aosta, l’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. La notizia è stata resa nota mercoledì scorso, 29 dicembre, dall’Amministrazione regionale. “È un onore per la nostra comunità sapere che un valdostano ha ottenuto il più importante e significativo riconoscimento a livello nazionale - commenta il presidente della Regione Erik Lavevaz, congratulandosi con Egidio Marchese anche a nome del Governo - che testimonia il suo costante impegno nel mondo dello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale”.

Egidio Marchese aveva appena finito di allenarsi a Torino quando, quasi per caso, ha risposto alla telefonata proveniente dal Quirinale. “La verità? Ho pensato a uno scherzo, però dopo pochi secondi ho realizzato che dall’altro capo del telefono la signora con la quale stavo parlando era più seria che mai. Sono rimasto sorpreso, non mi aspettavo certo di ricevere questa onorificenza dal presidente Sergio Mattarella”. Egidio Marchese, 52 anni compiuti il 28 novembre scorso, racconta ancora con l’emozione nella voce quanto successo appena dopo Natale. “Quando ho capito che era tutto vero ho chiesto che venissero riportati al Presidente i miei ringraziamenti. - continua Egidio Marchese - Mi è stato assicurato che potrò parlare con Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.

Egidio Marchese potrebbe quindi scendere a Roma in occasione della Festa della Repubblica. Vista la situazione sanitaria, però, la cerimonia di mercoledì 2 giugno 2021 non è ancora stata confermata. “Non so come il mio curriculum sia finito al Quirinale, con tutta probabilità qualcuno avrà fatto il mio nome ma non so di chi si tratti. In questi giorni il telefono è bollente, tante persone mi stanno chiamando per farmi i complimenti e devo ammettere che mi ha fatto piacere ricevere questo affetto”.

Egidio Marchese è nato ad Acri, in provincia di Cosenza, nel 1968. Nel novembre del 1991 arrivò in Valle d’Aosta per lavorare nell’Impresa Follioley di Champdepraz. Quella valdostana doveva essere soltanto una parentesi professionale, almeno nei piani originari di Egidio Marchese. Che però, nella nostra regione, ha incontrato Doriana Chirigu, la donna che poi diventò sua moglie e che nel 1999 e nel 2002 gli ha regalato i figli Samuel e Luca.

La vita di Egidio Marchese è cambiata il 10 gennaio del 1997, quando un incidente stradale a Derby di La Salle lo costringe su una sedia a rotelle. Tante persone in questa situazione avrebbero smesso di lottare, soprattutto dopo un ricovero in ospedale durato quasi un anno. Invece, una volta dimesso, Egidio Marchese si è avvicinato all’Avp, l’Associazione Valdostana Paraplegici di cui oggi è rappresentante legale, che lo ha introdotto nel mondo dello sport per diversamente abili. “Non sapevo cos’era il curling, prima di allora. Invece, grazie all’amicizia con Andrea Tabanelli, incontrai questo mondo in cui vivo ancora ora, a più di vent’anni di distanza”.

Egidio Marchese entrò presto a far parte della nazionale della specialità con la quale partecipa alla Paralimpiadi di Torino del 2006 e a quelle di Vancouver del 2010. La squadra paralimpica di curling, capitanata da Marchese, è stata un esperimento molto coinvolgente ed è riuscita ad avvicinare sempre più diversamente abili a un’idea di sport vissuta non necessariamente come mera attività agonistica, quanto piuttosto un’occasione di inclusione sociale e strumento di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche. “Sono Presidente della Disval, la società sportiva valdostana per persone con disabilità, con la quale da tanti anni disputiamo i campionati italiani di wheelchair curling. Questo sport è diventato una parte fondamentale della mia vita, un’occasione per viaggiare e conoscere gente e posti nuovi. Ho fatto 2 Paralimpiadi e una quindicina di Mondiali, ma non sono ancora sazio: vorrei qualificarmi con la nazionale per Pechino 2022 e, visto che sul ghiaccio mi diverto parecchio, faccio più di un pensiero anche ai Giochi di Milano Cortina 2026. Quella sarebbe la mia seconda Paralimpiade in casa, non voglio perdermela”.

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