Una settimana nera per gli incidenti in montagna Tragedia sul versante francese del Monte Bianco
Il Soccorso alpino valdostano è intervenuto all’alba di ieri, venerdì 9 agosto, per il recupero di un alpinista caduto in un crepaccio sul Castore, nel massiccio del Monte Rosa, a 4.000 metri di quota. Si tratta di uno scalatore italiano che era partito dal Rifugio Quintino Sella e procedeva fuori traccia in solitaria, senza essere legato ad altri.
È stato recuperato e portato in ospedale: le sue condizioni non sono gravi. «E' molto imprudente la condotta dell'alpinista - sottolinea il Soccorso alpino valdostano - e torniamo a sollecitare la massima prudenza in montagna, su ghiacciaio, slegati o in solitaria, e in quota».
Alpinista precipita tentando di ripararsi dalla grandinata
Invece si stava riparando da una grandinata Marco Peraldo Dan, l’alpinista di 41 anni di Tollegno, in provincia di Biella, morto il pomeriggio di mercoledì scorso, 7 agosto, sulle Pyramides Calcaires, vette gemelle ai piedi del massiccio del Monte Bianco, nell’alta Val Veny.
L’amico trentunne che era con lui ha raccontato che, dopo aver raggiunto la vetta, stavano procedendo in discesa quando sono stati sorpresi da un temporale.
Dato che - ha riferito - cadeva anche della grandine, hanno deciso di fermarsi e accovacciarsi per trovare riparo. In quel momento i 2 non erano legati. A un certo punto il superstite si è sentito sfiorare da dietro e non ha più visto il compagno di scalata, che era appena caduto. E' quindi sceso, ha avvistato lo zaino e ha chiamato i soccorsi.
Sul posto, in elicottero, il Soccorso alpino valdostano e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, che si occupa degli accertamenti. Al loro arrivo, il corpo era privo di vita. L’incidente è avvenuto poco sotto la cima, a circa 2.500 metri di quota, e l’alpinista è precipitato per circa 150 metri. La via alpinistica lungo la cresta che porta in vetta, a 2.689 metri di quota, è classificata come “poco difficile”.
Crolla un seracco sul versante francese del Monte Bianco
Sciagura mortale anche sul lato francese del Monte Bianco. E’ di 1 morto e 4 feriti il bilancio del distacco di un seracco, avvenuto attorno alle 3 di lunedì scorso, 5 agosto. Due alpinisti tedeschi risultano dispersi. Al momento del crollo, verificatosi sul Mont Blanc du Tacul, ad un’altitudine di 4.100 metri, lungo la via normale alla vetta, dove si trovavano in quel momento diverse cordate.
15 persone sono state investite dal crollo. Imponente l’operazione di soccorso lanciata, con una trentina di soccorritori impegnati, tra i quali i gendarmi del Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix, con l’elicottero, nuclei cinofili e Vigili del Fuoco del gruppo montagna. I feriti sono stati evacuati verso gli ospedali di Sallanches e Annecy.
Il racconto del direttore del Soccorso alpino Paolo Comune
Nella zona, si trovava anche la guida e direttore del Soccorso Alpino Valdostano Paolo Comune, impegnato nell’ascensione al Monte Bianco con 2 militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza fuori servizio. «Siamo partiti dal rifugio dei Cosmiques verso l’1.30. - racconta Paolo Comune - Completata la traccia dritta sul Mont Blanc du Tacul, mi sono spostato leggermente verso destra e ho sentito il rumore del seracco che cadeva. Ho girato la testa e l’ho visto scivolare di fianco. Questione di 5 minuti, forse anche meno, e saremmo stati investiti».
A quel punto, Paolo Comune ha dato l’allarme, descrivendo l’accaduto e offrendo disponibilità a riscendere per aiutare. «I servizi di soccorso ci hanno invitati a proseguire nell’ascensione, - dice Paolo Comune - spiegando che avrebbero proceduto all’operazione di ricognizione e soccorso». La via di ascensione è stata chiusa dalle autorità.