Una scuola in Senegal, il punto sul cantiere in un incontro con l’associazione «Amici di Manuela»
Giovedì scorso, 27 aprile, nel salone parrocchiale di Maria Immacolata ad Aosta si è svolto l’incontro dell’associazione “Amici di Manuela e dei Missionari Oblati di Maria Immacolata-ETS” per presentare l’avanzamento dei lavori per la costruzione di una scuola ad indirizzo umanistico e a ciclo completo in Senegal: materne, primarie, superiori; il progetto di riqualificazione artistica-religiosa-liturgica del santuario di Maria Immacolata di Aosta; un intervento in Guinea-Bissau a favore del Centro Nutrizionale ”Casa Emanuele”.
Luciano Ziviani, presidente dell’Associazione e marito di Manuela, ha presentato il progetto della scuola che verrà realizzato con il sostegno determinante della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino. Il principio ispiratore dell’opera è orientato alla necessità di favorire la crescita delle nuove generazioni in Africa, ritenendo che l’istruzione e la cultura ne sono il pilastro fondante. La scuola Manuela sorge su una superficie di 11mila metri quadrati e conta di accogliere 1.600 allievi, con il costo dei lavori che arriva a 1 milione e 90mila euro, senza contare la parte didattica, e con la fine dei lavori prevista per metà febbraio 2024. Accanto alla formazione scolastica saranno avviate ulteriori attività: ludico sportivo, sensibilizzazione sull’educazione ambientale, alfabetizzazione per le madri degli allievi. Le rette scolastiche avranno un costo moderato e saranno gratuite per le famiglie più povere.
Riguardo alla riqualificazione del santuario diocesano di Maria Immacolata in 4 fasi, Ines Mancuso ha riferito che è stato interpellato il Politecnico di Torino per una ricerca storica sul santuario con l’obiettivo di interpretare i punti sensibili dell’edificio e i temi di interesse per la sua cura e adeguamento. Sono previsti anche incontri con i parrocchiani per acquisire indicazioni, suggerimenti e le suggestioni che il progetto potrà comportare.
In Guinea-Bissau, tra i 20 Paesi più poveri al mondo, con un’alta mortalità infantile e una denutrizione che colpisce soprattutto i bambini, è previsto il progetto di un Centro Nutrizionale nella frazione di Farim, con 4 livelli di assistenza: il primo agli orfani; il secondo ai bambini gemelli, che in alcune culture erano visti come una disgrazia per la famiglia, per cui si tendeva ad abbandonarne uno in foresta o a sopprimerlo, non per crudeltà ma per la povertà e l’impossibilità da parte della madre di allattare tutti e due, oltre che per l’atavica credenza di abbandonarne uno per placare gli spiriti. Nel 2021 i gemelli seguiti dal Centro sono stati 10. Il terzo livello provvede ai bambini con grave denutrizione, che vanno seguiti per i primi 6 mesi di vita con latte in polvere, molto costoso e proveniente dall’Europa. Una persona anziana in Italia - ha detto padre Marcello Sgarbossa - ha assicurato fino alla morte la fornitura del latte in polvere. Il quarto livello accoglie bambini che hanno superato la denutrizione critica e sono 145, seguiti con un programma alimentare.
La realizzazione di questi progetti necessita della generosità di tante persone, con la donazione del cinque per mille, adozioni a distanza, adozioni scolastiche, offerte in denaro, opere di volontariato. Per eventuali informazioni ci si può rivolgere alla parrocchia di Maria Immacolata, in via Lexert ad Aosta.