Una regina celtica “testimonial” del Canavese Presentata alla Camera la graphic novel “Ypa”

Una regina celtica “testimonial” del Canavese Presentata alla Camera la graphic novel “Ypa”
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La promozione turistica di un territorio non avviene solo secondo le consuete formule dei comparti naturalistico-ambientali, enogastronomici o legate a specifici eventi come sagre e fiere locali. Mito, storia e leggenda dei tempi passati possono avere un’influenza non indifferente nel richiamare visitatori e turisti e proprio a questo scopo, nei giorni scorsi, trasmessa dalla web Tv della sala stampa della Camera dei Deputati di Roma, negli spazi del Visitor Center di Ivrea, si è svolta la presentazione della graphic novel “Ypa, regina di Dubron”, edito da Deel Comics nel 2021: autrice è la giornalista e scrittrice canavesana Elisabetta Signetto, con le illustrazioni di Debora Grazio.

Si tratta di un romanzo a fumetti che raccoglie il cuore della leggenda incentrata sulla splendida regina-sacerdotessa che regnava sulle tribù celtiche dei Salassi, stanziati nel bacino lacustre della Serra Morenica, evocata dalle brume di un misterioso “evo antico”, al di là del tempo e dello spazio, ma fortemente legato al territorio canavesano delle origini.

«Un’opera che è un regalo per il nostro territorio. - ha esordito dall’onorevole Alessandro Giglio Vigna - dal momento che, con la sua forte presa visiva, quasi cinematografica, si presta a rilanciare la promozione del Canavese, la sua storia e le sue leggende, a livello internazionale».

Quasi vent’anni di ricerche attraverso testi antichi e le testimonianze di anziani dei paesi circostanti la cittadina eporediese, che potessero ricordare qualcosa dell’antico mito, hanno impegnato Elisabetta Signetto, consentendole di proporre ben due graphic novel - la prima era del 2014, con illustrazioni di Chiara Pedrini - ispirate al mito della regina Ypa. «Tutto nasce dalle storie che mia nonna mi raccontava, - ha spiegato la scrittrice-giornalista - incentrate su questo personaggio di sacerdotessa-guerriera, che, per placare la sete dei villaggi attorno al suo grande lago, sfida il volere degli dei, svuotandolo. Nella prima parte del mio lavoro si ripercorrevano le tappe storiche della vicenda, attraverso il periodo celtico-romano, poi il Medioevo, sino ai giorni nostri. Ma sentivo che la ricerca doveva continuare, oltre le fonti note della storia, affondando nel cuore del mito di Ypa». E allora ecco una nuova analisi del personaggio, sfumata nel fantastico ma con inedite implicazioni filosofiche, che rendono Ypa non più una figura negativa ed egoista, come tramandato dalla tradizione romana, incurante della sorte catastrofica che attende il suo popolo per la soddisfazione dei suoi desideri personali, bensì una ribelle rivoluzionaria, disposta a disubbidire al volere divino e al conseguente sacrificio di se stessa pur di salvare la sua gente, più in sintonia con la sensibilità celtica.

«Si tratta ovviamente di una mia interpretazione personale. - ha riconosciuto Elisabetta Signetto - Era però interessante indagare l’animo di Ypa in tutte le sue sfaccettature, in modo da renderla, in questa nuova concezione, una sorta di ambasciatrice di tutto ciò che di bello c’è nel Canavese».

Anche Davide Mindo, direttore artistico dell’associazione artistico-culturale Il diamante, presente a Roma assieme a Elisabetta Signetto, ha ribadito l’importanza di un rilancio territoriale attraverso il recupero della storia del passato, in particolare d’epoca romana, intesa come risorsa del presente e valorizzazione di ambienti locali come l’anfiteatro romano e la stessa Via Francigena, indiscutibili ganci d’attrazione turistica.

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